Nell’incontro tenutosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la joint venture ACC ci ha detto che sia le autorizzazioni edilizie sia i contributi pubblici per la costruzione della gigafactory a Termoli sono prossimi all’approvazione.
Notizia positiva ma insufficiente per i lavoratori. Deve essere accolta la richiesta unitaria dei sindacati di garantire piena tutela occupazionale.

ACC è infatti partecipata da Stellantis, Mercedes e Total, ed è impegnata nella costruzione di una fabbrica di batterie dove oggi sorge la fabbrica di motori di Termoli della stessa Stellantis. Nell’incontro ministeriale ACC ha illustrato le competenze che saranno necessarie nel nuovo ciclo produttivo nonché le misure delicate da adottare in tema di sicurezza e ha ribadito di aver bisogno, a regime, di almeno 1800 dipendenti, alcuni dei quali a sua detta in possesso di requisiti professionali assai stringenti.

Benché il progetto sia nato per garantire una riconversione industriale alla fabbrica di motori di Termoli dove oggi lavorano 2080 addetti, ACC non ha quindi ancora accettato la richiesta sindacale di assumere impegni cogenti per il riassorbimento del personale attualmente impiegato in Stellantis, tanto meno ha accettato di garantire la salvaguardia dei trattamenti economici e normativi in essere.

Questi obiettivi non costituiscono solo una legittima aspettativa da parte dei lavoratori ma l’obiettivo originale della riconversione. Abbiamo apprezzato peraltro che lo stesso Mimit, al tavolo della trattativa, ha dichiarato che alla fine del percorso nessun lavoratore dovrà perdere il posto di lavoro. Auspichiamo che anche la Regione Molise vorrà fare propria la medesima posizione a tutela dei lavoratori.

Per cercare di comprendere come concretamente offrire la piena tutela occupazionale, abbiamo chiesto ad ACC di quantificare definitivamente quanti lavoratori è davvero indispensabile reperire all’esterno poiché per tutti gli altri chiediamo un impegno esplicito a riassorbire i lavoratori attualmente in Stellantis a parità di salario e di tutele.

Successivamente diventa necessario comprendere come allineare le esigenze dei lavoratori, di ACC e di Stellantis, per definire il processo che nei prossimi anni dovrà portare al passaggio dei lavoratori dalla fabbrica di motori alla gigafactory, al netto naturalmente di chi in quell’arco di tempo raggiungerà la pensione. Attendiamo una risposta concreta al prossimo incontro del 26 febbraio.