Ieri pomeriggio l’Azienda ha convocato le Organizzazioni Sindacali per informarci che la ripartenza prevista per l’8 giugno è stata rinviata a causa di un livello ancora debole della domanda di mercato. Le organizzazioni sindacali di Fim-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr, consapevoli delle difficoltà che sta attraversando tutto il settore dell’automotive che dà lavoro ad oltre 400 mila lavoratori in Italia, esprimono comunque un giudizio preoccupante rispetto a una comunicazione arrivata a pochi giorni dalla prevista ripartenza.

La motivazione del rinvio della ripartenza, a differenza di quanto detto da qualche altra sigla sindacale, ci è palesemente chiara in quanto certamente, dopo la fine del lockdown, la gente non è portata a sostituire la propria automobile se non adeguatamente incentivata.

Il ritardo della ripartenza della produzione della Panda non è un bel segnale ed è la conferma della crisi del settore automotive in Italia. La crisi del mercato dell’auto e il ricorso agli ammortizzatori sociali stanno diventando insostenibili.

Auspichiamo che nella seconda metà di giugno possa avvenire la ripartenza e che gli oltre 4500 lavoratori riprendano le attività ma è chiaro che, senza provvedimenti mirati da parte del Governo sul rilancio dell’auto in Italia, saranno innanzitutto i lavoratori a pagare il costo della crisi.

Nel frattempo, come Fim Uilm Fismic Uglm e Aqcfr riteniamo necessario che l’Azienda acceleri gli investimenti programmati per la produzione dell’Alfa Tonale, per garantire una prospettiva industriale e occupazionale ai lavoratori di Pomigliano.