Si è svolto oggi presso l’Unione Industriale di Torino, il primo incontro con i gruppi Stellantis, Iveco, Cnhi e Ferrari per illustrare i contenuti della piattaforma di rinnovo del Ccsl per gli anni 2023-2026 da parte delle Organizzazioni sindacali firmatarie Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf-r.

Per il gruppo Stellantis era presente il dott. Giuseppe Manca in rappresentanza di Stellantis, il dott. Retus e la dott.sa Macrelli in rappresentanza di Cnhi e Iveco e il dott. Girotti in rappresentanza di Ferrari.
Per Aqcf-r erano presenti i Segretari nazionali Umberto Damiano, Fabrizio Amante e Mario Zanelli.

“Il confronto è stato improntato al pragmatismo e alla volontà di addivenire a un accordo in maniera veloce ma efficace, nell’interesse dei lavoratori per il completo recupero inflattivo del salario: in questi casi non vince chi arriva primo, ma chi arriva meglio e con i risultati migliori” hanno dichiarato i Segretari Nazionali Aqcf-r che hanno partecipato alla trattativa.

“In aggiunta ai temi trattati dai colleghi delle altre Organizzazioni Sindacali, nel corso dell’incontro, come riportato nel testo della piattaforma, abbiamo ribadito la necessità del recupero del potere d’acquisto dei lavoratori, fortemente intaccato dall’inflazione registrata negli ultimi mesi, ma anche la necessità dell’adeguamento delle Indennità Funzioni Direttive, istituto retributivo specifico della categoria dei Professional e dei Quadri, rimasta inalterata da ben 24 anni, nonostante un impegno assunto al termine della discussione dello scorso Ccsl e mai attuato”.

“Abbiamo anche posto la necessità di affrontare i temi del maggiore costo affrontato da migliaia di lavoratori in questi due anni e mezzo di smart working adottato in maniera massiva, costi legati alla messa in sicurezza ergonomica della postazione di lavoro, spese integralmente sostenute da ogni singolo lavoratore, senza alcun altro contributo. Sul tema smart working occorre aggiungere le maggiori spese legate all’acquisto dei beni alimentari e alla preparazione dei pasti, alla rete Internet, all’energia elettrica, al riscaldamento e al raffrescamento, solo in minima parte attenuati dal minor costo dei trasporti per recarsi al lavoro e al work-life balance.

Complessivamente, sono decine di euro al mese di maggiori costi, risparmiati dalle aziende e sostenuti dai lavoratori in smart working per ogni giornata lavorativa non prestata in area aziendale. Proprio sul tema dello smart working, occorre una revisione dei contenuti normativi, redatti (per il solo gruppo Stellantis, peraltro) nel corso della precedente trattativa, in epoca pre-pandemica e partendo da quanto attuato in una piccola realtà lavorativa di poche persone, poi successivamente applicata a migliaia di lavoratori durante il periodo dell’emergenza Covid.

Abbiamo anche ribadito la necessità di proseguire con gli accordi sul Welfare, di potenziare il secondo pilastro previdenziale (i fondi pensionistici integrativi, Fondo Pensione Quadri e Capi Fiat – Cometa) e di sgravare i lavoratori della propria quota di partecipazione al fondo integrativo sanitario (Fasif), attraverso una maggiore contribuzione aziendale.

Infine, successivamente al recente abbandono del metodo Wcm, è stata ribadita l’opportunità di proseguire sulla strada intrapresa fin dalla contrattazione del 2015 sul sistema premiale legato all’efficienza, che tante soddisfazioni economiche ha dato ai lavoratori in questi anni”.

Sempre all’insegna del pragmatismo e della volontà di proseguire con determinazione al migliore risultato in maniera efficace, sono state pianificate le date dei prossimi incontri con le Aziende, nei giorni 15, 21 e 22 novembre e 5, 6, 12 e 13 dicembre.