Martedì 5 dicembre si è svolto un incontro tra le Organizzazioni sindacali provinciali di Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcf-R e Fiom di Torino e l’Azienda presso l’hub “SUSTAINera Circular Economy” di Mirafiori, quale momento di condivisione delle attività svolte e in divenire.

Con la guida del plant manager del sito, ing. Adriano Fabrizi, alla rappresentanze aziendali sono state illustrate le caratteristiche e la portata strategica ambientale e occupazionale del progetto, a partire dal recupero di un’area di 55 mila metri quadrati all’interno del comprensorio di Mirafiori compreso tra gli ingressi 14 (corso Unione Sovietica) e 16 (corso Settembrini).

Le attività dell’hub SUSTAINera Circular Economy si concentreranno principalmente:
1. sulla rigenerazione di motori e cambi (al momento quelli dell’ex-gruppo Psa per i quali esisteva una metodologia pregressa, ma in futuro anche dell’ex Fca), svolte attualmente su due turni, con l’obiettivo di attivare il terzo turno a partire da gennaio 2024;
2. sul ricondizionamento e la messa a punto di veicoli del Gruppo da destinare ai canali di vendita dell’usato, per un numero a oggi di dieci vetture al giorno, con l’obiettivo di salire a 30-35 al giorno a regime;
3. sullo smontaggio di particolari di carrozzeria di vetture nuove ma non aventi le caratteristiche di commercializzazione, in ottica post-vendita su canale dedicato;
4. sulla rigenerazione delle batterie per trazione, da destinarsi al Battery hub (presso Officina 81), recentemente inaugurato.

Per queste attività sono dedicati al momento 160 lavoratori che aumenteranno a 180 entro fine anno, con l’obiettivo di crescere, a regime, fino a oltre 500 dipendenti impegnati in queste lavorazioni.
Le professionalità occupate partono da figure generiche per le attività più comuni, affiancate da figure professionali per attività più specifiche quali, ad esempio, la riparazione e la verniciatura delle carrozzerie oltre ai Team leader che sovraintendono ai processi illustrati.
Per tutte le attività sono previsti adeguati e specifici corsi di formazione, insieme a corsi di specializzazione per il personale che dovrà compiere operazioni più complesse come la gestione delle batterie per trazione ad alta tensione.

Successivamente, la delegazione sindacale ha potuto visionare, sotto la guida del plant manager ing. Leonardo Rossi, l’area posta nella parte delle “ex fucine” (a Nord di Mirafiori nei pressi dall’area di lastratura del plant), in cui proseguono i lavori per la messa in produzione delle due linee di assemblaggio del nuovo cambio “e-DCT” dedicato alle vetture ibride del Gruppo Stellantis.
Questo cambio, che consentirà altresì di ottemperare ai nuovi limiti sulle emissioni previsti dalla prossima regolazione Euro7, contiene al suo interno, oltre alla componentistica classica di un DCT, anche una macchina elettrica a 48V e tutta la relativa componentistica elettrico-elettronica e idraulica per una ibridizzazione mild-hybrid dei veicoli termici su cui sarà applicata.

L’unità produttiva e-DCT di Mirafiori sarà, insieme a quella di Metz in Francia, un caposaldo per la realizzazione dei prossimi motori Euro 7 e produrrà a regime, sulle due linee di assemblaggio e su 18 turni a settimana, 600 mila unità all’anno, in una “quasi area bianca” pressurizzata per garantire un ambiente altamente purificato, considerata l’importanza della pulizia nel processo di assemblaggio dei componenti meccanici/elettrici-elettronici e idraulici per garantire l’affidabilità del prodotto finale. I dipendenti coinvolti a regime in questo progetto produttivo saranno oltre 500 lavoratori, di cui 50 impiegati.

Come organizzazioni sindacali apprezziamo che il progetto di economia circolare sia effettivamente decollato: è un mondo nuovo, in cui più case automobilistiche si stanno cimentando e che per noi vuol dire occupazione per i lavoratori del comprensorio con un più alto livello di incertezza.

L’attività produttiva e-DCT costituisce un esempio virtuoso di integrazione dello stabilimento di Mirafiori nelle opportunità derivanti dal processo di transizione a cui, come accade per Metz, vorremmo che si aggiungesse la produzione di altra componentistica.

Valutando positivamente queste nuove attività, adesso attendiamo risposte sulla vera missione industriale, che è l’assemblaggio di autovetture, del sito di Mirafiori, per la quale è necessario prevedere nuovi modelli e maggiori volumi.
Riteniamo anche indispensabile una precisa missione di progettazione per le attività di ricerca e sviluppo e tutte le altre attività di staff delle unità organizzative presenti nell’area torinese; a tal fine, come già anticipato negli incontri precedenti, stiamo chiedendo tutti insieme incontri specifici per la valutazione del futuro degli enti di staff dell’area torinese, consapevoli dell’importanza che queste attività hanno sul successo complessivo del prodotto e pronti e disponibili a fare, per quanto ci riguarda, tutto ciò che possa servire per favorirne la salvaguardia e il rinnovamento.