Un tavolo automotive, allargato a tutta la filiera, che le associazioni di rappresentanza dei lavoratori e datoriali chiedevano da tempo. Si è tenuto a Palazzo Piacentini, sede del Mise, alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti, del viceministro Gilberto Pichetto Fratin e di 43 rappresentanze del settore, tra cui AQCF-R, il primo incontro del tavolo automotive che ha l’obiettivo di disegnare una strategia di politica industriale volta a sostenere una delle filiere più importanti del Paese.
La riunione ha posto le basi per stabilire metodi, tempistiche e affrontare i rischi occupazionali che accompagnano e accompagneranno la fase di transizione alla mobilità sostenibile, sia dal punto di vista della gestione ordinaria, per esempio con incentivi per lo svecchiamento del parco circolante, e sia dal punto di vista strategico con interventi finalizzati all’innovazione.
Il tavolo automotive dovrà mettere a punto gli strumenti più idonei a creare opportunità per il futuro del sistema accompagnando un vero e proprio “cambiamento di pelle del comparto produttivo con l’obiettivo che il settore mantenga competitività e leadership”.
I temi su cui le 43 rappresentanze sono chiamate a dare il loro contributo sono anche prettamente operativi. Sarà necessario in tempi brevi mettere tutte le forze in campo per realizzare la rete di colonnine pubbliche dedicate alla ricarica elettrica, pianificare una riconversione della rete di distributori di carburante, sarà necessario occuparsi anche della gestione ordinaria e degli incentivi e della loro destinazione sia all’elettrico, all’ibrido che all’endotermico finalizzata alla sostituzione del vecchio parco circolante e dell’usato più moderno e meno inquinante. Molte aziende dovranno ristrutturare e convertire il loro sistema produttivo e andranno individuate adeguate misure e modalità. In altri paesi europei si sta pensando di costruire più di una gigafactory e anche in Italia dovremmo pensare di muoverci in questa direzione.
A nostro avviso – commenta il Segretario Generale di AQCF-R Giovanni Serra – questo tavolo automotive diventa strategico per raccordarci con il Pnrr, integrandolo con l’aggiunta di azioni migliorative, e per sviluppare e sostenere piani legati all’intera filiera, non interventi estemporanei e di breve respiro ma strutturali, di lungo periodo, dove il sistema automotive Italia sia un attore principale nel contesto globale.
Sarà necessario prevedere piani formativi sia delle nuove figure professionali specializzate che opereranno con le nuove tecnologie sia piani di riqualificazione di chi già lavora nell’automotive per evitare rischi occupazionali e per generare anche opportunità che altrimenti le nuove generazioni non riuscirebbero a cogliere.
Approntare un metodo operativo condiviso e definire tempi certi di azione, per raccogliere tutti i contributi delle organizzazioni di rappresentanza e datoriali per sostenere questa transizione in atto che va governata con una politica industriale e un piano occupazionale di riqualificazione completa dei lavoratori già occupati nel settore.
Riteniamo fondamentale di agevolare anche l’acquisto di vetture endotermiche di ultima generazione (euro 6b e future euro7), poiché l’auto elettrica di proprietà non rientrerà per anni nelle possibilità economiche di tutti, sia di continuare a investire in tecnologie ibride (motori endotermici -elettrici) e soprattutto fare in modo che diverse tecnologie convergano verso la decarbonizzazione della mobilità – come gas, metano, idrogeno – con un approccio multi-tecnologico, sicuramente più efficiente, e non monodirezionale.
Accogliamo con favore questo tavolo e rileviamo la volontà di questo Ministero e del Governo di procedere al sostegno di questa filiera e auspichiamo massima concretezza affinché in breve tempo diventi uno strumento efficace per scongiurare rischi occupazionali e per dare una direzione certa allo sviluppo delle nuove tecnologie nell’ambito della transizione in atto.