In data odierna, tramite una video-call con il Responsabile dell’area EMEA di FCA Pietro Gorlier e il Responsabile delle relazioni Industriali Pietro De Biasi, sull’emergenza sanitaria che ha determinato l’improvvisa fermata produttiva di tutti gli stabilimenti italiani, si è avviato un confronto e un approfondimento a cui ha partecipato il Segretario Generale AQCF-R assieme ai Segretari Generali delle altre Organizzazioni Sindacali  Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm.

Stiamo vivendo a livello mondiale un momento storico che non ha precedenti, per il quale l’economia registrerà un pesante rallentamento globale, e per il mercato automotive, in Italia, uno tra i settori più penalizzati, ci si attende una caduta, a partire dai mesi di marzo e aprile.

Per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori l’Azienda si è già adeguata alle misure previste dai decreti ministeriali. Tuttavia è necessario sin d’ora, lavorare per preparare la ripartenza produttiva, individuando condizioni e ulteriori protocolli, per garantire la sicurezza e la serenità dei lavoratori una volta rientrati al lavoro, sia sul luogo di lavoro, in fabbrica e in ufficio, che sul tragitto casa -lavoro.

Come AQCFR abbiamo garantito la nostra massima disponibilità a lavorare sulla sicurezza dei lavoratori, condividendo pienamente questo punto con l’Azienda, nonché a farci carico di tutte le collaborazioni possibili, nell’interesse dei lavoratori.

Per il lavoro impiegatizio, una volta rientrati, dovremmo proseguire l’esperimento, molto positivo, di lavoro agile, sinora avviato, puntando al suo ampliamento e rafforzamento.

Riteniamo, a nostro avviso, che le prime attività in ripresa graduale potrebbero riguardare la produzione del Ducato nello stabilimento Sevel di Atessa, delle Jeep Renegade e Compass di Melfi, nonché le 500 elettriche in quello di Mirafiori.
È stato anche confermato il proseguimento del piano industriale, anche se le tempistiche di lancio dei nuovi modelli saranno da valutare, in base agli scenari che si presenteranno.

Sicuramente riteniamo importante e fondamentale l’utilizzo della rotazione per la gestione delle persone in cassa integrazione, in modo tale da distribuire la perdita economica in modo solidale.

Per quanto riguarda gli importi dei massimali previsti dalla cassa integrazione, riteniamo che siano inadeguati per tutti i lavoratori; soprattutto per quelli del settore impiegatizio, dei professional e dei quadri, che si vedono fortemente penalizzati dal punto di vista economico.

Chiediamo al Governo di rivedere gli importi dei massimali della Cigo, aumentandoli, in modo tale da bilanciare il sacrificio economico e la perdita di potere d’acquisto.

Abbiamo chiesto, anche all’Azienda di valutare e mettere in atto tutte le possibili azioni per ridurre, al minimo, l’impatto negativo salariale della cassa integrazione, per quei lavoratori che normalmente sono retribuiti con altri istituti oltre quelli della paga base.