Da sinistra: Chircoff, Amante, Serra

Nella mattinata del 5 ottobre 2022, le organizzazioni sindacali territoriali dell’area torinese hanno partecipato all’incontro tenutosi presso il Comune di Torino, a seguito di una convocazione da parte della Terza commissione – Lavoro e attività produttive – con la situazione del gruppo Marelli all’ordine del giorno. Durante l’incontro è intervenuta l’assessore Giovanna Pentenero.
Per AQCF-R hanno partecipato il responsabile Marelli Area Torinese Alessandro Chircoff, il responsabile Territoriale Area Piemontese Fabrizio Amante e il Segretario Generale Giovanni Serra.

La riunione, conseguente a un interpello prospettato al sindaco di Torino dal consigliere Pierlucio Firrao, verteva sullo stato di salute del Polo torinese di Marelli.
Gli interventi delle Organizzazioni sindacali partecipanti hanno confermato la sensazione di parziale disimpegno dell’attuale management del gruppo Marelli sugli investimenti nelle realtà di ricerca e sviluppo del Polo torinese.
A conferma di ciò, dopo che negli ultimi anni (cioè dall’ingresso del Fondo Kkr nella proprietà del gruppo) si è assistito a un progressivo calo degli occupati nelle varie divisioni del gruppo Marelli, è ulteriormente intervenuto l’ultimo accordo sindacale che avrebbe dovuto “accompagnare” l’uscita dall’azienda del personale in possesso dei requisiti pensionistici e degli impiegati appartenenti alle strutture centrali e agli enti di staff.

Nei fatti invece, l’accordo ha portato, per la maggior parte, all’uscita incentivata di parecchi giovani tecnici qualificati che, intascando l’incentivo, sono fuoriusciti dall’azienda per andare ad arricchire le file della concorrenza.

Le organizzazioni sindacali hanno condiviso con i rappresentanti comunali l’urgenza di informare sullo stato delle cose tutti i livelli istituzionali, coinvolgendo la Regione e il Governo, perché Marelli rappresenta un patrimonio di competenze storico e sicuramente futuribile anche nel nuovo assetto industriale, con il passaggio alle nuove forme di tecnologia.

Le conseguenze di una “crisi Marelli” si ripercuoterebbero non soltanto sull’occupazione, ma anche sull’impoverimento tecnologico e di competenze strategiche che ne conseguirebbe.
Se il modus operandi del Fondo Kkr ricalca quanto già visto in situazioni affini – ossia che il Fondo arriva, riorganizza e rivende – crediamo sia interesse di tutti, lavoratori, istituzioni, e cittadini sapere subito e con chiarezza dall’attuale establishment Marelli quale sia la missione che attribuisce alla presenza del gruppo omonimo sul territorio cittadino.

Nell’affermare che il “caso Marelli” rientri, più in generale, nella crisi del comparto dell’auto nel distretto industriale cittadino, sono state anche messe in evidenza le peculiarità di cui la Marelli dispone, trattandosi di una realtà prevalentemente caratterizzata da competenze elettroniche e di alta ingegneria.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai rappresentanti del Comune di avere un ruolo attivo e di stimolo nei confronti del Gruppo, agevolando anche l’incontro e la collaborazione strutturale con altri interlocutori qualificati, come il Politecnico di Torino.
L’incontro si è concluso infine con l’impegno da parte delle istituzioni a contattare al più presto i vertici dell’azienda onde arrivare ai chiarimenti auspicati sul suo futuro.

Le rappresentanze sindacali e i coordinatori territoriali dell’Area torinese del Gruppo MARELLI.