“Era dagli anni Ottanta che non veniva svolta un’indagine così vasta ed estesa sulla categoria degli Impiegati e dei Quadri in Italia nel settore manifatturiero e la ricerca presentata nei giorni scorsi – confrontandosi a tutto tondo sia con aspetti tradizionali sia innovativi che stanno cambiando il mondo del lavoro nel settore manifatturiero – offre riscontri importanti per tutti, aziende, organizzazioni sindacali e lavoratori. Il mondo è in evoluzione con cambiamenti epocali che si riflettono nell’industria e sono più evidenti in aziende come FCA e CNHI, tecnologicamente più avanzate”.

Così il Segretario Generale di AQCF-R in apertura del suo intervento alla presentazione della ricerca promossa assieme a FIM e al Centro studi Lavoro e Società, dal titolo “Impiegati e Quadri verso il lavoro 4.0” presso l’Università Bicocca di Milano.

Il quadro dell’indagine è compreso tra luglio 2017 e maggio 2018, e ha interessato gli impiegati e quadri di dieci tra grandi e piccole aziende dell’industria metalmeccanica: FCA, CNHI, Leonardo, Baker Higes, Dedalus, Denso, Fedral Mogul Powertrain, Sadi, Skf, Urmet, Vishay, per un totale di 1.416 questionari di cui il 65,7% compilati da impiegati e il 33,3% da quadri, con un campionamento cosiddetto a valanga.

Quattro sono le macro aree evidenziate durante l’illustrazione dei risultati della ricerca: tecnologia e impatto sul lavoro, qualità del lavoro, rapporto dei lavoratori con l’azienda, work-life balance.

Tra i dati più significativi, in sintesi, è emerso inaspettatamente che su nuove tecnologie introdotte e impatto tecnologie sul lavoro, le risposte indicano che l’industria 4.0 non è ancora percepita in alcune aziende del campione.

Un aspetto critico generalmente condiviso è su come migliorare la propria qualità del lavoro: più del 50% richiede una diversa metodologia del processo di valutazione, a seguire un miglioramento del sistema premiante e un aumento della flessibilità oraria. Le regole del lavoro vanno riscritte anche per valorizzare adeguatamente le professionalità dei singoli, assieme a organizzazioni sindacali un pò meno tradizionali nel vissuto e nel percepito dei lavoratori.

“Rispetto al passato, oggi tutto è cambiato: Impiegati e Quadri sono mondi che hanno subìto un livellamento salariale notevole e per i quali il modello tradizionale del sindacato va superato. C’è domanda di essere rappresentati perché le persone che tutti noi di AQCF-R quotidianamente incontriamo negli stabilimenti e nei siti aziendali in tutta Italia ce lo confermano.

Ma la necessità, ed è anche la sfida su cui AQCF-R è impegnata, è di una rappresentatività non tradizionale e non convenzionale che sia innovativa nei metodi e nelle proposte, all’interno di un modello partecipativo condiviso. Una rappresentatività che guardi a un bilanciamento tra crescita dell’azienda e crescita del capitale umano, per scrivere insieme nuove regole da inserire nel nuovo contratto, più concrete e visibili, per riequilibrare il sistema di lavoro e recepirne le novità”.