Il bonus mamme nella legge di bilancio 2024

Il “bonus mamme” previsto dalla legge di bilancio 2024 sancisce l’esonero della contribuzione previdenziale alle lavoratrici madri che hanno almeno tre figli a carico. Questa agevolazione consente un esonero dal versamento dei contributi previdenziali pari al 9,19% della retribuzione, fino a un massimo di 3.000 euro annui, che verranno calcolati su base mensile.

I minori contributi versati dalla lavoratrice non avranno alcun impatto sulla sua posizione previdenziale in quanto corrisposti dall’Inps come contributi figurativi.

L’agevolazione riguarda tutte le dipendenti con contratto a tempo indeterminato, a condizione che, nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026:

la lavoratrice sia madre di tre o più figli;
il figlio più piccolo abbia un’età inferiore a 18 anni (da intendersi come 17 anni e 364 giorni).

In via sperimentale per il 2024, l’esonero trova applicazione anche in favore delle lavoratrici madri di due figli, a condizione che il figlio più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni (da intendersi come 9 anni e 364 giorni).

Attenzione però. La diminuzione della trattenuta previdenziale può portare a far crescere l’imponibile fiscale e, conseguentemente, l’Irpef da pagare. Inoltre, all’aumentare del reddito lordo può aumentare anche l’Isee, l’indicatore usato per calcolare l’importo dell’assegno unico e di altre agevolazioni.

Il testo della norma e la circolare Inps evidenzia che il tetto considerato sarà, quello dei 250 euro massimo/mese e la decontribuzione sarà applicata solo su 12 mesi.

Come accedere al bonus

Le madri lavoratrici dovranno comunicare al proprio datore di lavoro il numero dei figli e i codici fiscali degli stessi, requisito indispensabile per accedere all’agevolazione. Presto sarà possibile effettuare questa comunicazione direttamente all’Inps attraverso un apposito applicativo.

Esempio di contribuzione