Come previsto dagli impegni presi con l’assessore regionale Merra, oggi si sarebbe dovuto tenere un incontro con le Organizzazioni Sindacali che domenica mattina avevano scrupolosamente presieduto alla riunione con la Regine Basilicata e con FCA, per condividere un programma sulla partenza del trasporto pubblico verso l’area industriale di San Nicola di Melfi.

Il programma avrebbe dovuto garantire tutte le norme sulla sicurezza previste dal Dcpm e istituire – qui l’innovazione – un gruppo di lavoro che a cadenza settimanale (ogni gioved), vista la lenta ripartenza delle aziende di San Nicola di Melfi, avrebbe permesso di stabilire numeri e provenienza dei lavoratori per ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche; inoltre erano state avanzate proposte concrete sul costo degli abbonamenti e dei biglietti per i lavoratori di Melfi.

Era già stato inoltre evidenziato nell’incontro precedente, come fosse indispensabile coinvolgere le istituzioni delle regioni limitrofe nella nuova riorganizzazione del trasporto pubblico verso l’area industriale di San Nicola di Melfi, visto il gran numero di lavoratori pendolari provenienti dalle regioni confinanti.

L’incontro odierno, con nostro rammarico, ha visto il modificarsi delle parti covocate e soprattutto la costituzione di due tavoli in orario diverso: da un lato le associazioni datoriali con Regione Basilicata e dall’altro tutte le categorie dei trasporti, le confederazioni e i metalmeccanici e dunque la stessa Regione. Tavoli separati senza nessun senso!

Dunque ancora una volta dobbiamo far notare, se qualcuno avesse ancora dubbi, che le categorie dei metalmeccanici sono e saranno solo sul merito delle questioni che vanno nella direzione dell’impegno preciso assunto col mondo del lavoro e con i lavoratori.

Mai vorremmo prevaricare in ambiti non di nostra spettanza; il nostro impegno da sempre è e sarà mettere al centro le questioni vere, ma ci rammarica constatare come per alcuni burocrati questo sia difficile da accettare.
Noi oggi, come categorie dei metalmeccanici, non parteciperemo all’incontro in oggetto, ma saremo vigili affinché chi strumentalizza e boicotta la nostra azione, porti un risultato concreto per i lavoratori altrimenti, con la stessa determinazione che dimostriamo tutti i giorni nel nostro agire sindacale, dovremo prendere atto che la più grande area industriale d’Italia non sarà nelle condizioni di ripartire.

Vorremmo che, la vigilia del primo maggio – festa dei lavoratori – possa rappresentare un momento di riflessione profonda per tutti perché il mondo che si è fermato per questa pandemia, possa ripartire mettendo al primo posto la sicurezza e la salute dei lavoratori e al contempo possa vedere l’alba di una nuova era in cui la burocrazia e le gelosie fini a se stesse si facciano da parte in favore del lavoro e dei lavoratori.