Il Comitato della sicurezza congiuntamente all’Azienda, dopo 18 ore di sopralluoghi avvenuti negli ultimi 4 giorni lavorativi, ha ultimato le verifiche. Tutto si è svolto sulla base della partecipazione e della condivisione.
Le misure di sicurezza esaminate sono la sanificazione officine, l’installazione di dispenser igienizzanti, l’efficacia delle termocamere di controllo della temperatura corporea posizionate davanti ai tornelli, i punti vari di dotazioni di disinfettanti per pulire quotidianamente le attrezzature dei dipendenti, l’efficienza delle segnaletiche sul pavimento che indicano come muoversi e come mantenere la distanza, il kit -DPI Covid – con mascherina, guanti in nitrile e occhiali, l’informazione e la formazione che viene data sulla sicurezza ad ogni lavoratore, la richiesta della dotazione della terza mascherina. Questi sono alcuni punti che caratterizzano l’inizio di un percorso di rientro nello stabilimento di FCA Melfi, anche se per adesso l’attività lavorativa è limitata a pochi lavoratori.

Queste e altre misure fanno parte delle linee guida dell’accordo firmato lo scorso 9 aprile tra FCA e le Organizzazioni Sindacali Nazionali di Fim Fiom Uilm Fismic UglM AqcfR.
Il Comitato della sicurezza ritiene positivo e proficuo il lavoro svolto, conferma la fattiva applicazione delle misure previste; seguiranno altri incontri tra la RLS, RSPP e il medico competente per espletare la procedura di aggiornamento DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) e il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali).

Sul tema del trasporto pubblico il Comitato ha rilevato in modo positivo il lavoro eseguito tempestivamente nella giornata di domenica 26 aprile nel primo incontro con la Regione Basilicata, che ha visto la partecipazione dell’Amministrazione regionale, delle Organizzazioni Sindacali di Fim Uilm Fismic Uglm e Aqcfr (Fiom assente) e di FCA. Durante l’incontro si è stabilita la costituzione della cabina di regia che già domani, giovedì 30 aprile, si riunirà per stabilire un percorso che veda la partenza del trasporto pubblico per il 4 maggio recependo tutte le misure di sicurezza previste dall’ultimo DPCM e inoltre la disponibilità della Regione a venire incontro alle richieste anche economiche sui biglietti e sugli abbonamenti per i lavoratori dell’area industriale di Melfi. Infine il Comitato sicurezza insieme alle RSA di stabilimento continueranno ad impegnarsi
per garantire ad ogni lavoratore la massima sicurezza.

Lo scriviamo alla fine del comunicato, perché in queste settimane il lavoro del Comitato della sicurezza è andato esclusivamente nella direzione di mettere la salute e la sicurezza dei lavoratori come tema prioritario. Ma dobbiamo per forza di cose rilevare che il lupo perde il pelo ma non il vizio: dopo 18 ore di riunione la RLS della Fiom, accompagnata dalla sua segreteria, non ha voluto condividere un comunicato unitario al solo scopo – dopo aver dichiarato insieme con tutti il grande lavoro fatto e la fattività delle cose messe in campo – di alimentare beghe che nulla hanno a che fare con la criticità di questo momento storico.

Il Comitato della sicurezza, unitamente alle Segreterie territoriali di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, dopo due mesi in cui in tutti i modi si è provato o avevamo sperato in un cambio di
visione dei sopracitati, ad oggi deve prendere atto con rammarico che per taluni al primo posto c’è solo il protagonismo sterile che si traduce nei propri interessi e non in quelli dei lavoratori.

Perché – lo ribadiamo – al primo posto c’è solamente il momento drammatico che stiamo vivendo, il problema oggi è sanitario e domani sarà occupazionale e industriale, visti i numeri che registra il mercato dell’auto con una flessione del 90%. E sul tema dei trasporti, vorremmo ribadire che taluni potrebbero partecipare agli incontri e non utilizzare solo la questione come bandierina.

Noi continueremo a lavorare incessantemente nella direzione indicata dal tempo e auspichiamo che, prima o poi nel mondo che cambia, taluni cambino nella direzione vera che vede al primo posto il rispetto dei lavoratori che rappresentiamo.