Durante il recente Freedom Mobility Forum il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha condiviso con altri esponenti di livello internazionale, le chiavi del cambiamento nell’ambito della mobilità.
Queste posizioni, unite a ulteriori considerazioni specifiche sui temi dell’energia e dello sviluppo della ricerca, costituiscono un valido punto di partenza per un brainstorming che disegni il futuro a breve termine della mobilità e delle aziende che ne vorranno essere le forze motrici.

Le parole chiave sono chiare e profondamente interconnesse:

Diritto alla mobilità individuale

La mobilità del futuro non si appoggerà a mezzi pubblici di grande capienza, se non per viaggi di lunga percorrenza. La nuova mobilità dovrà permettere ad ogni persona spostamenti puntuali in relazione alle necessità personali, ma dovrà essere al contempo ecologica ed efficiente. Questo significa che i veicoli privati ad oggi disponibili, inquinanti lungo tutto il ciclo di vita del mezzo, e i sistemi di gestione del traffico, inefficienti ad oggi e responsabili delle caotiche condizioni degli spostamenti nelle città, sono da ripensare alla radice.

Pragmatismo nel breve e medio termine

La transizione all’elettrico a breve termine è un salto epocale che non siamo sicuri che il nostro sistema industriale ed occupazionale possa assorbire senza risentirne in maniera importante. D’altra parte il motore termico è stato un grosso investimento sul quale le aziende devono poter ancora contare. In quest’ottica gli ecofuel sono una interessante alternativa, insieme ad altre soluzioni quali l’idrogeno da combustione e le celle a combustibile, sebbene l’idrogeno presenti ancora grosse problematiche di stoccaggio e sicurezza che gli ecofuel risolverebbero.
La filiera dell’idrogeno e degli ecofuel presenta poi il problema dei costi energetici di produzione di tali combustibili, non assorbibili da una semplice estensione delle energie rinnovabili. Quale scenario disegnare? Le aziende leader devono essere le entità proponenti e pianificatrici del mix corretto per una transizione sostenibile, anche nell’ottica di acquisire voce in capitolo nel guidare il mercato verso il futuro da protagonisti.

Energia

Il tema dell’energia è cruciale per la definizione della roadmap della transizione, qualunque essa sia. Ad oggi le sorgenti fossili non possono più essere il futuro, per questioni di disponibilità, geopolitiche, ambientali. Le rinnovabili sono una delle componenti del mix di energie possibili ma non posso rispondere alla crescita della domanda qualora si decida sia di transire all’elettrico sia di passare alla produzione di idrogeno o ecofuel.
Quale sorgente allora?
Il nucleare di quarta generazione è una eccellente soluzione, anche in termini di bruciamento dei combustibili fissili delle centrali di terza generazione, un problema da gestire sia in termini ambientali sia di dipendenza da nuove fonti di combustibile nucleare. Al momento questa soluzione ha orizzonti di 15-25 anni, non compatibili quindi con l’orizzonte della transizione ecologica.
In parallelo l’investimento del mercato privato nei processi di fusione è salito a cinque miliardi di dollari negli ultimi tre anni, scommettendo sulla data di prima fusione al 2030.
Forse questa è la strada in cui investire, come aziende leader che si occupano dei diversi aspetti che la transizione alla nuova mobilità comporta?
Ricordiamo che il retaggio storico di Fiat ha portato l’azienda ad interessarsi direttamente di nucleare negli anni Sessanta con il Centro Ricerche Fiat (Crf) e i suoi enti di ricerca, consapevoli già allora dell’importanza di controllare le fonti di energia da cui la mobilità avrebbe poi dovuto dipendere.

Quale veicolo?

Materiali
Un chiaro cambio di paradigma richiederà senza dubbio la completa revisione dei materiali della componentistica, per passare da filiere basate su metalli e plastiche ad alto costo in termini di lavorazione e ciclo di vita, a materiali plastici pseudo-organici e fibre ad alta performance meccanica e riciclabili. A questo si uniranno soluzioni frictionless per le parti in movimento e riduzione e reingegnerizzazione dei fluidi tecnici.

Tecnologia e optoelettronica
La crisi dei chip, legata a questioni di ordine geopolitico e alla rarità di metalli ed elementi rari necessari a questo tipo di filiere industriali, sta spingendo ricerca e produttori verso componentistica computazionale basata su componenti ottici. Il mercato della ricerca e la sua capacità di risposta con nuove soluzioni in questo senso, deve essere guidato dalle aziende che comprendono la centralità del tema dei materiali anche in ambito di elettronica, particolarmente pregnante in vista delle evoluzioni dei sistemi di guida autonoma.

Guida autonoma
La maggior parte del tempo trascorso in movimento sarà nel futuro un diritto fruibile dal trasportato, in sinergia con il miglioramento dei sistemi di gestione del traffico. Il tempo di trasporto sarà tempo di lavoro, svago, riposo, relazione. Gli investimenti in Autonomus driving sono già oggi, e lo saranno ancor di più in futuro, indice della vision di un’azienda leader nel settore automotive.

Mobilità come servizio
L’esperienza di guida di veicoli di alto segmento diventerà sempre più un target legato allo svago, mentre la mobilità di massa sarà monopolizzata da veicoli autonomi e non di proprietà. Spostarsi sarà un servizio che l’azienda fornirà all’utente, per mezzo di un veicolo a noleggio con caratteristiche ad hoc per il trasporto richiesto. Le aziende leader investiranno nella circolarità dei veicoli a noleggio e guida autonoma.

Modularità
Nell’ottica del servizio personalizzato e confezionato su misura, la modularità del veicolo sarà fondamentale sia per l’utente, nell’ottica di poter fruire di un veicolo adatto a trasporti di vario genere, sia per la necessaria riduzione dei costi per il ciclo di vita del veicolo a carico dell’azienda.

È evidente dunque che le importanti evoluzioni all’orizzonte per l’automotive sono strettamente correlate ai radicali cambiamenti in atto in ambito sociale, ambientale, tecnologico ed energetico. Chi saprà intercettare e mettere a fattor comune questi aspetti del puzzle del nostro futuro a breve termine avrà voce in capitolo nella definizione del mercato e dell’economia a venire.
Nella considerazione di soluzioni non visibili allo stato attuale ma che rappresenteranno il prossimo futuro, una razionale composizione dell’attuale polarizzazione fra tecnologia endotermica e mobilità full electric potrebbe riguardare non solo l’utilizzo di nuovi combustibili (e-fuels e bio combustibili) ma anche un ripensamento in toto del motore a combustione interna, che consentirebbe all’industria automotive italiana ed europea di non disperdere l’importante know-how maturato in oltre un secolo e consolidare i propri vantaggi competitivi sul mercato mondiale.
Proprio sul pensiero divergente di un’azienda leader nell’endotermico che guida la transizione è necessario dunque unire pragmatismo e realizzabilità con sostenibilità ed evoluzione, nel rispetto dei valori della nuova mobilità.