Un tavolo per sostenere, rilanciare e valorizzare il comparto automotive regionale, convocato dall’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, che riunisca tutti gli attori della filiera: i rappresentanti del mondo imprenditoriale come Unione Industriale, Amma, Anfia, Api e Cna, e tutte le sigle sindacali in rappresentanza dei lavoratori tra cui AQCF-R.

L’obiettivo è mappare le competenze attuali, assieme a tutti gli attori dell’automotive, per salvaguardare il futuro dei posti di lavoro e dare spinta propulsiva alle imprese del territorio, per un Piemonte industriale innovativo, e con capacità produttiva espansiva.

Durante la prima riunione, che si è tenuta il 10 gennaio, si è fatta una sintesi sulla situazione attuale della crisi del mondo automotive. Crisi dettata da evoluzione normativa europea che è andata nella direzione di una riduzione massiccia, sistematica e non graduale degli obiettivi di omologazione delle emissioni di CO2 (e quindi dei consumi, che ne sono proporzionalmente legati) con notevoli penalità economiche conseguenti al non rispetto degli stessi.

I nuovi e stringenti obiettivi di emissione, impongono, nei fatti, l’evoluzione da una mobilità basata sul motore termico – complesso per sua natura e costituzione – alla propulsione con sistemi elettrici, relativamente semplici, di facile assemblaggio, in cui l’unico vero elemento complesso, per tecnologia e costituzione, è rappresentato dalla batterie e dalla loro gestione.

Il problema, europeo e non solo italiano, è la velocità con cui deve essere governato il processo di cambiamento del sistema propulsivo, da meccanico ad elettrico: la normativa impone rapide evoluzioni tecnologiche anche discontinue nel tempo.

Dalla riunione sono emerse diverse proposte per fronteggiare la crisi che investe anche il territorio regionale, in un momento strategico di transizione verso l’elettrico, e per pianificare nel medio termine lo sviluppo della filiera automotive regionale, orientandoli alla mobilità sostenibile.

In primis l’esigenza di garantire la continuità dell’attuale tessuto imprenditoriale sul territorio e di tutelare l’occupazione ed evitare licenziamenti estendendo gli ammortizzatori sociali in estinzione. Serve un piano congiunto per affiancare la filiera automotive e il tessuto imprenditoriale locale, orientato all’occupazione e ad attrarre investimenti. Tra le prime proposte, la creazione a Torino di un polo nazionale d’eccellenza per progettare, sviluppare e produrre batterie da trazione, individuando linee di finanziamento nazionali ed europee.

È necessario governare i problemi nei tempi stretti per evitare emergenze occupazionali e permettere eventuali riconversioni dei lavoratori, attraverso attività formative. Inoltre è importante riuscire a sfruttare le future esigenze lavorative legate, oltre all’importante tema della tecnologia dei sistemi batteria, anche all’intero mondo automobilistico e alla sfera che lo comprende: infotainment, rete e distribuzione dei punti di ricarica, sistemi di guida autonoma di vario livello, interconnessioni e interazioni con i sistemi infrastrutturali.

Sulla mancanza di una pianificazione nazionale nel settore automotive, tutti i partecipanti al tavolo si sono trovati concordi.

Già in ambito nazionale, al tavolo nazionale automotive istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, la Segreteria Generale di AQCF-R ha evidenziato che, in questa fase di transizione verso la mobilità sostenibile, nel nostro Paese la priorità assoluta è la creazione di una rete di infrastrutture efficiente e capillare, che consenta di superare il problema della “range anxiety” (ovvero il timore che un veicolo a propulsione elettrica non abbia l’energia sufficiente per arrivare a destinazione).

Le istituzioni, a partire dai governi dei paesi europei, assieme alla richiesta di ridurre le emissioni nel settore automotive e dunque di un passaggio molto veloce alla mobilità elettrica, devono svolgere un loro ruolo nel provvedere a favorire la diffusione e l’espansione dei veicoli elettrificati a partire dalla creazione delle necessarie reti infrastrutturali fino a formare nell’opinione pubblica la consapevolezza del maggiore costo dell’elettrico rispetto alle propulsioni a combustione.

Anche in Piemonte, come AQCF-R, riteniamo dunque imprescindibile la presenza delle istitutizioni a fianco dei player nell’automotive affiché mettano in campo tutti gli strumenti possibili per attrarre nuovi investimenti, mantenere gli insediamenti produttivi e distributivi del comparto, e tutelare l’occupazione.

Porteremo al tavolo nazionale del MISE anche le istanze emerse da questa iniziativa su base regionale. Tra le proposte che formalizzaremo a livello regionale in un documento che sarà consegnato all’Assessorato, per la successiva discussione e messa in opera, anche in collaborazione con altre Organizzazioni sindacali, riteniamo importante, nel breve periodo:

  1. gestire le dissaturazioni, garantendo continuità agli ammortizzatori sociali per evitare chiusure di attività produttive che rappresenterebbero una grave perdita in termini occupazionali e di professionalità.
  2. contemporaneamente, è necessario prevedere un sistema di incentivazione per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi, in modo da sostenere un mercato in sofferenza e incerto anche a causa dell’indeterminazione del futuro a breve termine sulle propulsioni tradizionali.
  3. prevedere un piano industriale volto a raccogliere i fondi necessari per creare attività industriali legate alle batterie e al loro alto valore tecnologico, mappare le relative necessità professionali e prevedere, in collaborazione con gli atenei presenti sul territorio, le necessità formative al fine di creare i tecnici del futuro e per riconvertire l’attuale capacità manifatturiera piemontese.