Si è insediato oggi, su convocazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Tavolo sviluppo automotive che riunisce Governo, Gruppo Stellantis, Regioni, Sindacati e Anfia.
Il Governo ha ribadito la necessità di raggiungere l’obiettivo di un milione di autoveicoli all’anno da produrre in Italia e ha confermato l’intenzione di investire in ricerca e sviluppo, e in formazione professionale per affiancare e supportare la riconversione delle singole aziende.
Stellantis ha confermato che prosegue l’impegno preso nei confronti del Paese di produrre un milione di veicoli in Italia ogni anno.

Riteniamo che sia un obiettivo concretamente raggiungibile, probabilmente con implementazioni successive, considerando che nell’anno che si sta per concludere la produzione complessiva di Stellantis, compresi i veicoli commerciali, dovrebbe attestarsi fra 700 e 800 mila unità. Tuttavia sarà importante tenere alta l’attenzione sugli aspetti occupazionali, e chiarire alcuni aspetti del piano industriale aziendale.

Auspichiamo dunque che il target possa consentire di colmare il notevole divario che si è registrato anche nel 2022 nel nostro Paese dove, su un totale di 1,4 milioni di auto immatricolate in Italia, solo 450 mila erano le vetture di produzione italiana, come ha ricordato anche il ministro Adolfo Urso.
Confidiamo che vi sia una migliore finalizzazione degli incentivi, dato che finora l’80% delle risorse erogate sono andate ad auto prodotte all’estero.

È necessario però che si passi in tempi brevi dalle dichiarazioni di intento alla fase operativa, riteniamo che ciò possa essere agevolato dalla suddivisione dei lavori in tavoli tecnici, dedicati a volumi e produzione, a competitività e efficientamento produttivo, a ricerca e innovazione, a supply chain e componentistica, a occupazione e formazione.

Condividiamo il richiamo del Governo a politiche europee sulla transizione all’elettrico, basate su maggiore pragmatismo e minore ideologismo, in nome di quel principio di neutralità tecnologica che comprende le ricadute inquinanti durante l’intero ciclo di vita dei prodotti (e non solo nella fase di circolazione dei veicoli).
D’altro canto anche i recenti spiragli di apertura sul motore euro7 in sede europea sollecitati dal Governo italiano vanno in questo senso.

Il contributo del Governo può essere decisivo anche sul piano nazionale per garantire la tutela occupazionale dei lavoratori di Stellantis, e dell’intera filiera automotive.
Per questo è auspicabile che si passi a un confronto dettagliato, stabilimento per stabilimento, compresi gli enti di ricerca e sviluppo nonché enti di staff e amministrativi.

Come confermato dal ministro Urso, le risorse finanziarie sono già stanziate. Il Fondo automotive ammonta a 6 miliardi di euro fino al 2030: somma che andrà riservata non solo agli incentivi per automobilisti, ma anche all’aumento della produzione.
È necessario che un piano operativo sia celermente approntato, per accelerare le riconversioni industriali (come in atto a Termoli per la gigafactory ad esempio) e per rafforzare le tutele dei lavoratori, in termini di ammortizzatori sociali e riqualificazione professionale, di fronte alla sfida del passaggio alla mobilità elettrica.