Le Segreterie Nazionali di AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM ritengono che in un momento così delicato per il settore automotive – e più in generale per l’industria manifatturiera e per l’occupazione nel nostro Paese e in Europa – sia necessaria una forte unità d’azione dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali, anche in considerazione dell’andamento del confronto con il Governo, giunto ad un punto di snodo decisivo.

Per questo giudichiamo sbagliata l’iniziativa promossa da FIM, FIOM e UILM di promuovere iniziative parziali delle Organizzazioni Sindacali, rompendo un percorso unitario con una strategia comune e compatta che durava da mesi e che aveva riportato, nel confronto con le aziende e col Governo, risultati importanti per la tutela dei lavoratori del settore automotive.

Come AQCF-R, FISMIC e UGLM, in questi mesi di confronto, abbiamo piattaforme di richieste analoghe a quelle degli altri sindacati, per cui la spaccatura provocata è per noi ancora più incomprensibile.
Infatti chiediamo all’europa di meglio definire le tempistiche per la transizione ecologica tenendo conto della Net Zero – dell’obbiettivo cioè di raggiungere emissioni nette zero -, misure volte a bloccare l’importazione in dumping di prodotti cinesi, incentivi al mercato che favoriscano l’accesso ai modelli più evoluti tecnologicamente alle fasce sociali meno abbienti e di prolungare i tempi dell’entrata in vigore della decarbonizzazione dei motori.

Al Governo italiano chiediamo misure urgenti nell’ambito degli strumenti di protezione sociale, in quanto gli ammortizzatori sociali esistenti stanno per esaurirsi: questo comporterebbe un disastro sociale di proporzioni inaudite, specialmente nelle aziende della componentistica per le quali andrebbe tolta in questa fase la tassa del 20% quando si utilizzano gli ammortizzatori.

Sollecitiamo, inoltre il Governo a convocare in tempi stretti una riunione conclusiva in cui tutti gli attori coinvolti, comprese le Organizzazioni Sindacali, impegnino Stellantis ad aumentare la produzione nazionale di autoveicoli con l’obiettivo di raggiungere un milione di automezzi l’anno; con la consapevolezza inoltre che in questa fase l’ingresso di un secondo produttore (cinese) rischia di essere sostitutivo e non aggiuntivo alla produzione italiana di Stellantis.

Sollecitiamo Stellantis affinché acceleri il ciclo di investimenti previsti soprattutto per Mirafiori, Melfi e Cassino, ritenendo che non si possa attendere il 2026 per avere i nuovi modelli. Inoltre chiediamo che i nuovi modelli previsti solo come elettrici siano prodotti anche come ibridi. Va definita la missione produttiva dello stabilimento di Atessa, ex Sevel, e va fatta chiarezza nel rapporto con la componentistica e con gli stabilimenti che producono parti meccaniche. Analogamente per quanto riguarda R&D e tutti gli uffici tecnici vanno definite missioni precise.
A Termoli ACC deve confermare l’investimento previsto per la gigafactory, e il Governo si deve impegnare a garantire lo stanziamento dei fondi come da programma originario.

Per tutti questi motivi e prendendo atto della decisione unilaterale degli altri sindacati, AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM decidono di proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori del settore automotive e indicono otto ore di sciopero per il giorno 18 ottobre 2024 con manifestazioni e presidi presso le prefetture di tutte le città dove esiste una significativa presenza dei lavoratori del settore.