A inizio febbraio abbiamo saputo della comunicazione da parte della Regione Piemonte che, a partire dal primo marzo, i servizi di trasporto pubblico di alcune tratte dell’area torinese (Carmagnola, Verrone, Torino) sarebbero stati soppressi a causa del basso tasso di utilizzo.
Immediatamente, in maniera unitaria, come Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, abbiamo chiesto dapprima incontro con Stellantis e il mobility manager e, successivamente, un ulteriore incontro con l’azienda e con l’assessore ai trasporti della Regione, Marco Gabusi, al fine di scongiurare la soppressione o la sospensione delle tratte in oggetto indagando in maniera approfondita sul loro utilizzo.

La Regione, anche a seguito di uno specifico impegno del Consiglio Regionale, aveva provveduto a congelare il provvedimento di soppressione dei servizi per un mese (fino al primo aprile 2025), in attesa dei risultati degli approfondimenti sui flussi di utilizzo.

Martedì 25 marzo, a seguito di richiesta congiunta di incontro con l’azienda e assessorato ai trasporti della Regione Piemonte, ci si è ritrovati presso il palazzo regionale per effettuare l’analisi dei risultati sulla effettiva fruizione dei servizi e sul potenziale utilizzo futuro, proprio in considerazione del prossimo avvio produttivo della 500 ibrida nel plant di Mirafiori.

La criticità che ci è stata presentata dall’assessore regionale ai Trasporti e dall’agenzia per la mobilità regionale riguarda l’attuale fruizione dei servizi-bus esaminati. Dai rilevamenti effettuati infatti, emerge un utilizzo molto ridotto su alcune tratte e in particolare:

  1. Tratta Verrone-Borgofranco d’Ivrea: fruizione media di 3,5 persone a corsa
  2. Tratta da Carmagnola a Torino: 4,5 passeggeri per corsa
  3. Tratta da Torino a Carmagnola: 7,5 passeggeri per corsa

Questi dati comportano evidenziano la non sostenibilità del servizio che necessita di almeno 25 passeggeri a tratta e la conseguente prospettiva della sospensione o soppressione del servizio stesso.

Come organizzazioni sindacali abbiamo sottolineato che i rilevamenti sono stati effettuati in un contesto di riduzione delle attività lavorative, evidenziando come sia prevedibile una ripresa consistente del numero di passeggeri nella seconda parte dell’anno, a seguito della ripresa produttiva nel plant di Mirafiori.
Abbiamo poi richiesto maggiore tempo per valutare in modo più approfondito eventuali soluzioni alternative; dall’assessore ai trasporti abbiamo ottenuto ancora un mese di proroga prima di adottare ulteriori decisioni e la disponibilità a riprendere comunque il servizio in caso di ripartenza produttiva del sito di Mirafiori.

L’azienda utilizzerà le prossime settimane per analizzare una possibile riorganizzazione dei turni lavorativi, utile a cercare di concentrare i lavoratori utenti dei bus e a motivare quindi il mantenimento dei servizi. A metà aprile è previsto un ulteriore incontro con l’assessore Gabusi, le organizzazioni sindacali e l’azienda.
Come lavoratori dobbiamo sottolineare l’importanza del servizio di trasporto e la necessità di difendere questo strumento, utilizzandolo come prima opzione per recarsi negli stabilimenti, per contribuire a renderlo sostenibile e quindi poterlo ancora utilizzare in futuro.