Un Consiglio comunale aperto sul tema del settore automotive e, di riflesso, su Stellantis e su tutta la filiera, si è tenuto mercoledì 28 aprile, nella sala rossa del palazzo municipale, alla presenza della Sindaca Chiara Appendino, del Deputy della Regione Enlarged Europe di Stellantis Davide Mele, dei Rettori del Politecnico  e dell’Università di Torino, dei rappresentanti di tutte le Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni di filiera che sono intervenuti in video collegamento.

Per AQCF-R è intervenuto Fabrizio Amante, Responsabile Territoriale dell’Area Torinese, che in apertura ha portato i saluti del Segretario Generale Giovanni Serra, ricordando che l’Associazione Quadri Fiat è firmataria del CCSL Fiat dal 2010, anno di nascita del CCSL.

Amante ha ribadito che il mondo automotive è stravolto da una serie di cambiamenti che ne muteranno profondamente l’aspetto. La transizione ecologica che sta sconvolgendo l’automotive soprattutto dal punto di vista normativo, potrebbe portare, se non correttamente governata, a importanti problematiche occupazionali.

Amante ha fatto riferimento, per esempio, al recente intervento da parte della Germania in ambito comunitario, nella rideterminazione delle emissioni degli inquinanti NOx sulla prossima normativa Euro 7, che, con i valori precedentemente previsti, avrebbe potuto segnare la fine dei motori endotermici.

In questo scenario finora la politica italiana ha avuto un ruolo da spettatore, piuttosto che di parte attiva, nella gestione di questo cambiamento. “Non governare un cambiamento che può stravolgere il mercato dei motori endotermici – ha affermato Amante – è una cosa molto preoccupante”.

In generale “è emersa, dagli interventi che si sono succeduti nell’incontro telematico, la consapevolezza di una preoccupazione degli Enti Centrali Stellantis di Torino, di cui anche io faccio parte” – ha continuato Amante. “Siamo 7 mila persone, e abbiamo già visto in passato, in altre realtà industriali, che quando c’è una fusione di due società, si possono verificare potenziali sovrapposizioni; ed è chiaro che le dobbiamo governare”.

“Negli Enti Centrali le 7 mila persone – white collars e blue collars – esprimono un patrimonio di grandissime professionalità che devono continuare ad essere utilizzate. È molto importante puntare a riqualificare le professionalità per quelle che saranno le nuove tecnologie, con un intervento a medio e a lungo termine. In azienda c’è una forte presenza di persone che sanno fare bene il loro mestiere, hanno grande esperienza e grande senso di attaccamento all’azienda. Quando le tecnologie cambieranno sarà importante riuscire a riconvertire le vecchie professionalità che non serviranno più per le nuove tecnologie, e riadattarle a quelle nuove, mantenendo così inalterato l’assetto produttivo attuale e dando un po’ di serenità a tutti noi, che abbiamo visto in questi anni quali sia l’impatto sociale del fenomeno”.

“Il messaggio che vogliamo dare, ha concluso Amante, è che siamo disponibili con tutti i colleghi delle Organizzazioni Sindacali – con i quali quotidianamente condividiamo le problematiche che emergono dalla gestione degli ammortizzatori sociali – a confrontarci per mantenere l’assetto produttivo e occupazionale attuale. Aspettiamo con ansia il nuovo piano industriale che coinvolga non solo le fabbriche, ma anche le Strutture Centrali, che in questo momento è il più grande comprensorio produttivo dell’area torinese”.