Come Aqcf-R, insieme alle altre organizzazioni sindacali, Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Fiom, abbiamo inviato una richiesta formale di incontro all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Riteniamo infatti fondamentale aprire un confronto immediato e costruttivo, prima della definizione del nuovo piano industriale, per discutere delle prospettive produttive e occupazionali del gruppo in Italia.

I lavoratori e le lavoratrici stanno vivendo una fase di grande incertezza, segnata dal massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e dalla riduzione dei volumi produttivi in quasi tutti gli stabilimenti. È quindi indispensabile individuare insieme soluzioni che possano garantire la tenuta occupazionale e rilanciare la presenza industriale nel nostro Paese.

Occorre un piano che preveda:

  • il rispetto e l’accelerazione dei nuovi lanci produttivi già annunciati;
  • l’assegnazione di ulteriori modelli, in particolare di gamma media rivolta a un bacino di clienti più ampio, capaci di sostenere i volumi;
  • un impegno chiaro sugli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, comprese le nuove tecnologie per motorizzazioni ibride ed endotermiche avanzate;
  • una prospettiva concreta per i siti maggiormente esposti, come Termoli, a seguito della mancata realizzazione della Gigafactory.

A tutto questo si aggiunge la necessità di un confronto serio anche sulle politiche europee per l’automotive. Le scelte finora adottate, improntate a un approccio ideologico e non pragmatico, hanno prodotto effetti distruttivi sul piano sociale e occupazionale, senza generare veri benefici per l’industria e per i lavoratori. È indispensabile correggere queste linee, mettendo al centro la transizione giusta, graduale e sostenibile.

Chiediamo inoltre che il Governo torni ad assumere un ruolo attivo, riaprendo il tavolo sull’automotive e vincolando eventuali incentivi a impegni reali di investimento e produzione in Italia.
Il futuro industriale e occupazionale del nostro Paese non può essere lasciato all’incertezza: servono risposte rapide, scelte chiare e un dialogo continuo con le rappresentanze dei lavoratori