Si è tenuto venerdì 29 luglio a Torino, presso la Sala Colonne nella sede del Palazzo Comunale, l’incontro promosso da Comune di Torino e Regione Piemonte con tutte le Organizzazioni Sindacali piemontesi del settore automotive.
La riunione faceva immediatamente seguito all’incontro, avuto nella stessa mattina, dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo e dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con i vertici italiani del gruppo Stellantis a Mirafiori – Giuseppe Manca, Head of Human Resources Stellantis, Davide Mele, Responsabile Corporate Affairs e Giuseppe Figliuolo, direttore del Plant di Mirafiori. Al vertice nel palazzo civico hanno preso parte anche Giovanna Pentenero, assessore al Lavoro del Comune di Torino ed Elena Chiorino, assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
Per AQCF-R è intervenuto Fabrizio Amante, Responsabile Territoriale area piemontese, il cui intervento ha sollevato in primis una duplice istanza, una di scenario e una interna all’Azienda.
“La transizione ecologica pone la necessità di trovare soluzioni sulla riorganizzazione della situazione lavorativa di tutti gli addetti che, in una dinamica media di qualche anno, saranno interessati da questo processo.
Invece in una dinamica molto più immediata, il problema che si sta affrontando proprio in questi giorni, del tutto endogeno (interno all’Azienda) è la sovrapposizione delle competenze, nello specifico per le professionalità delle Strutture Centrali e degli Enti di Staff in generale.
In Stellantis si sono fusi infatti due produttori automobilistici, totalmente sovrapposti nel prodotto: ciò ha determinato da un lato forti sinergie sui costi, con la generazione di grandi utili, ma dall’altro sta causando anche importanti ridondanze sul versante del lavoro, impiegatizio in maniera particolare”.
“Il tema va affrontato con urgenza per monitorare e individuare quali e quante possibili sovrapposizioni potrebbero esserci in questo processo e per gestirle senza creare danni umani e sociali, con diversi strumenti e azioni mirate in base ai singoli casi: dal reskilling con la formazione su nuove competenze piuttosto che con uscite incentivate e/o ricollocazioni in altre aree aziendali, con tutte le conseguenze contrattuali e di gestione dei diritti del lavoratori eventualmente interessati a questa operazione molto particolare e del tutto inusuale nel nostro paese”.
“In una situazione come l’attuale, dominata da incognite sia a livello macroeconomico e geopolitico ma anche da forti incertezze occupazionali e sociali a livello territoriale locale, sarebbe un segnale importante, da parte dell’azienda, dopo le dichiarazioni sul proseguimento delle attività produttive del Plant di Mirafiori, avere indicazioni o meglio ancora certezze anche sulla missione che avranno le Strutture Centrali e gli Enti di Staff.”