Il giorno dopo l’incontro in videoconferenza dell’AD di Stellantis con le Segreterie Nazionali delle Rappresentanze sindacali italiane – incontro importante e atteso da parte nostra per un confronto necessario e per la conferma di quel dialogo costruttivo e partecipativo che da sempre ci contraddistingue – Carlos Tavares, a pochissimi giorni dal suo insediamento, ha visitato alcuni stabilimenti italiani tra cui Melfi, dove è presente una sede della prestigiosa Accademia World Class Manufacturing.
Lo stabilimenti di Melfi è il più grande dedicato alla produzione di autovetture come Fiat 500X, Jeep Renegade e Jeep Compass, e i relativi modelli ibridi, in cui la storia dell’automobile si integra con le più avanzate competenze tecnologiche e professionali delle risorse umane, che consentono all’azienda di competere sul mercato globale.

Già dalla fine del 2019 il settore automotive aveva lanciato segnali di rallentamento, e poi in seguito al manifestarsi della pandemia, ha espresso tutti i sintomi della crisi in atto. Ma la costituzione di  un gruppo come Stellantis – quarto player al mondo nell’automotive – permette di unire le forze finanziarie e di know-how, e di guardare al futuro puntando su ricerca, mobilità sostenibile e innovazione. Dall’incontro con Tavares è emersa sicuramente l’importanza dell’Italia nell’ambito del nuovo gruppo, confermata dalla volontà di valorizzare tutti i marchi italiani che Stellantis eredita da FCA, compreso il marchio Lancia che dovrà essere rilanciato.

È in corso una fase di transizione epocale nell’automotive verso la mobilità sostenibile, in primis verso l’elettrificazione dei veicoli e poi verso la guida autonoma. Il settore si trasformerà completamente e, sul versante dell’elettronica, l’industria italiana ed europea subiranno la forte pressione di concorrenti agguerriti e competitivi come americani ed asiatici. In questo contesto la costituzione di un grande gruppo come Stellantis esprime la solidità finanziaria necessaria per investire in tecnologia e affrontare il mercato globale.

Da parte nostra siamo pronti e disponibili a un confronto con l’Azienda sul piano industriale. Per noi è prioritaria la tutela del lavoro, dell’occupazione e degli investimenti negli stabilimenti italiani, sia in questa prima fase della fusione, in cui Stellantis ha confermato tutti gli impegni presi da FCA con i lavoratori e i plant, sia nella fase successiva dell’integrazione dei due gruppi.
In questa mega fusione anche le istituzioni italiane sono chiamate a fare la loro parte, per la crescita competitiva del settore manifatturiero italiano, per la tutela dell’occupazione e dei lavoratori, e per la salvaguardia dell’intera filiera produttiva e della componentistica in cui il nostro Paese esprime eccellenze: settore che deve essere messo in grado di superare le trasformazioni tecnologiche in cui il mercato automotive sta entrando.