In un incontro con le segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali oggi Stellantis ha dichiarato la disponibilità a fare ricorso, nei soli enti di staff non produttivi, al Contratto di espansione, presentando anche una possibile bozza di accordo.
Come noto, il Contratto di espansione consente l’esodo anticipato dei lavoratori a cui mancano massimo 5 anni per agganciare la pensione, con un’indennità in pratica pari a quella della pensione maturata al momento dell’esodo.
Stellantis prevede un numero di esodi volontari di circa 350-400 persone e un numero di assunzioni pari a un terzo delle uscite. È infine prevista una riduzione dell’orario di lavoro del 20%, come media complessiva, che andrebbe a sostituirsi all’attuale utilizzo della Cigo e che sarebbe collegata a un corposo piano formativo.
Come Organizzazioni sindacali abbiamo accolto positivamente la possibilità di favorire il pensionamento anticipato su base volontaria nonché al contempo di prevedere un piano di nuove assunzioni e di riqualificazione professionale attraverso la formazione.
In proposito abbiamo chiesto la disponibilità a prevedere una forma di integrazione economica per i lavoratori che si rendono disponibili all’uscita, ma Stellantis ha subito precisato che lo strumento di accompagnamento alla pensione è già molto oneroso in sé perché in massima parte a carico dell’azienda.
Abbiamo invece avanzato perplessità sulla parte relativa alla riduzione di orario, chiedendo di prevedere una serie di fondamentali accorgimenti:
- la equa distribuzione della cassa integrazione fra il personale a parità di mansioni, da realizzare privilegiando le fermate collettive o comunque con la rotazione;
- il confronto con le RSA sia sui piani formativi sia sulle modalità di utilizzo della cassa integrazione;
- un’integrazione al reddito per le giornate in cui si svolge formazione in cassa integrazione e un monitoraggio costante a livello di unità produttiva e nazionale.
Nei prossimi giorni il confronto proseguirà per definire meglio tutti gli aspetti dello strumento a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro al numero di lavoratrici e lavoratori che avranno possibilità di accedere all’esodo volontario, per arrivare all’eventuale sottoscrizione in sede governativa.