Si è svolto oggi in video conferenza l’incontro convocato dal Ministero del lavoro con Stellantis per la firma del contratto di espansione che permetterà nei prossimi mesi a 120 lavoratori dello stabilimento di Atessa di anticipare l’uscita per pensionamento con massimo cinque anni di anticipo e contestualmente consentirà l’assunzione di 40 lavoratori.
Ai lavoratori che decideranno volontariamente di aderire verrà corrisposto l’anticipo della pensione, a carico dell’azienda ma materialmente erogato dalla Inps; sarà in ogni caso garantito un trattamento economico minimo tale da arrivare al 90% della retribuzione annuale per i primi 24 mesi e al 70% per i restanti mesi. Le adesioni dovranno pervenire all’azienda entro il 31 maggio per permettere poi all’Inps di verificare i requisiti e chiudere il percorso entro la fine del mese di settembre.
Inoltre verrà avviato un percorso di formazione certificato di 15 mila ore, che coinvolgerà circa 900 lavoratori, per l’acquisizione di nuove competenze e professionalità sulla transizione tecnologica.
Il contratto di espansione è uno strumento utile che consente di anticipare fino a cinque anni l’aggancio alla pensione e contemporaneamente prevede l’obbligo di assunzione stabile nella misura di un terzo delle uscite. Lo strumento ideale anche per gestire la complicata fase di transizione che sta avvenendo nel settore, che garantisce i lavoratori su possibili modifiche alle norme pensionistiche e un utile avvio del ricambio generazionale.
Stellantis ci ha informati inoltre che riconoscerà a livello globale, e quindi anche in Italia, un permesso retribuito aggiuntivo di otto ore annue, frazionabili in un minimo di due ore giornaliere per impiegati e quadri. Inizialmente si partirà in modo sperimentale a Torino e poi l’istituto sarà esteso al resto del Paese; inoltre, in questa prima fase, sarà legato a un elenco di organizzazioni di volontariato fornito dalla stessa Stellantis.
Come sindacato abbiamo accolto positivamente con piena condivisione entrambe le disponibilità aziendali.
Infine nei prossimi giorni si terrà un incontro per il passaggio di azienda di quella parte di Services che attiene Cnhi e Iveco. Ci è stato già detto che sono state accolte le istanze sindacali di garantire la tutela e la continuità occupazionale col passaggio di tutti i lavoratori coinvolti ovvero 63 lavoratori (Lecce, Melfi, Modena e Torino) verso Cnhi, e 91 (Brescia, Foggia, Torino, Suzzara e Pomigliano) verso Iveco.