Oggi Torino è stata teatro di una significativa giornata di sciopero indetta dalle organizzazioni sindacali AQCF-R, FISMIC e UGLM. Questa manifestazione, che ha coinvolto istituzioni, lavoratori e cittadini, è parte di un’azione nazionale coordinata che si è svolta in diverse città italiane.
Nonostante la pioggia, il corteo è partito da piazza Castello e ha raggiunto piazza Palazzo di Città, dimostrando la determinazione dei manifestanti a difendere i diritti dei lavoratori e l’occupazione del settore automotive. Questo settore è stato gravemente colpito dalle sfide della transizione ecologica e dalle difficoltà economiche: la manifestazione ha voluto richiamare, ancora una volta, l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su questa crisi.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che Stellantis deve cambiare paradigma. La prima fase della fusione – consolidamento e riduzione dei costi, accompagnata da incentivi al personale in uscita – ha portato alla dispersione di professionalità e giovani talenti. In pochi anni è stato perso un capitale umano di competenze e conoscenze fondamentale per il futuro del settore. È tempo di riconoscere gli errori e iniziare a costruire un nuovo percorso.
Il piano Green, così com’è stato tracciato dalla politica europea, non è praticabile nei tempi e nelle modalità previste. Adesso è fondamentale evitare il muro contro muro. Non possiamo pensare di farcela da soli, abbiamo bisogno di tutti e di fare sistema insieme: sindacati, istituzioni locali, governi nazionali, Europa e soprattutto i cittadini.
Durante la giornata i sindacati hanno consegnato il documento di proposte “Unità e azione necessarie per la difesa del settore automotive” ai vari prefetti delle città interessate dalle manifestazioni. Tra le richieste principali figurano maggiori investimenti in ricerca e innovazione, bandi mirati per le imprese in difficoltà, sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica e aumento delle risorse per la formazione e riqualificazione dei lavoratori.
Oltre a Torino, altre città italiane come Bari, Potenza, Napoli, Avellino, Cassino (Piedimonte San Germano) e Termoli hanno partecipato alla mobilitazione nazionale con lavoratori, rappresentanti sindacali e figure istituzionali locali, che hanno unito le loro forze per sostenere il settore produttivo.
La giornata di sciopero a Torino, così come nelle altre città italiane, ha rappresentato un momento cruciale per il settore automotive. L’azione coordinata e unitaria di AQCF-R, FISMIC e UGLM dimostra l’importanza di un fronte comune per affrontare le sfide del settore e difendere i lavoratori. È giunto il momento di agire in modo concreto e coeso per garantire un futuro sostenibile e prospero all’industria automobilistica italiana.