Si è svolta oggi la manifestazione nazionale di AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM, che ha coinvolto simultaneamente numerose città italiane. Lo sciopero, nato per difendere i diritti dei lavoratori del settore automotive, fortemente penalizzato dalle sfide della transizione ecologica e dalle difficoltà economiche, ha visto una grande partecipazione da parte dei lavoratori, delle istituzioni locali e della cittadinanza.
A Torino, oltre 2 mila persone si sono radunate in piazza Castello e hanno marciato verso piazza Palazzo di Città, a Bari più di 700 manifestanti si sono riuniti presso il Palazzo della Provincia, provenienti anche dalle vicine città di Lecce e Brindisi. A Potenza, in piazza Mario Pagano, si sono contati oltre mille partecipanti, e a Napoli, in piazza Carità, più di 1200 lavoratori hanno fatto sentire la loro voce. Anche nelle città più piccole la partecipazione è stata significativa: ad Avellino, presso la Prefettura, oltre 500 persone hanno preso parte alla mobilitazione, mentre a Cassino (Piedimonte San Germano) si sono riuniti più di 700 lavoratori. A Termoli, davanti allo stabilimento Stellantis, circa 1000 persone provenienti anche da San Salvo e Atessa hanno partecipato alla protesta. Complessivamente, in tutta Italia, la mobilitazione ha visto la partecipazione di oltre 7100 persone, a testimonianza della gravità della crisi che sta attraversando il settore automotive e della richiesta di interventi urgenti da parte del governo e delle istituzioni competenti.
Durante le manifestazioni, sono stati consegnati ai prefetti locali documenti con proposte concrete per il rilancio del settore automotive. Tra le richieste principali figurano maggiori investimenti in ricerca e innovazione, sviluppo di infrastrutture per la mobilità elettrica e aumento delle risorse per la formazione e riqualificazione dei lavoratori.
Le segreterie di AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM esprimono soddisfazione per la riuscita della giornata e ribadiscono l’importanza di misure immediate a sostegno dei lavoratori. “Scioperiamo oggi per garantire il lavoro di domani”, affermano i segretari generali Spera, Di Maulo e Serra.