La nomina di Antonio Filosa come nuovo amministratore delegato di Stellantis è motivo di grande soddisfazione. La scelta di una figura con un passato solido in Fca, profonda conoscenza del funzionamento dell’azienda e una visione maturata anche sul mercato statunitense – da sempre strategico per la tenuta finanziaria del gruppo – rappresenta un segnale positivo e di discontinuità rispetto al recente passato.

Accogliamo con favore anche il fatto che il nuovo ceo sia italiano, perché questo può favorire un approccio più attento e consapevole rispetto al ruolo degli stabilimenti e dei lavoratori in Italia, realtà che negli ultimi anni hanno troppo spesso vissuto in una condizione di incertezza.

Ci auguriamo che con questa nomina si apra una fase nuova, fatta di costruzione, investimenti e missioni produttive chiare per tutti gli impianti e per i centri di sviluppo delle strutture impiegatizie del nostro Paese. Per rilanciare davvero Stellantis serve una strategia industriale coraggiosa che parta dalla valorizzazione del prodotto, della qualità e soprattutto dalla competenza e dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori.

A nostro avviso sarebbe importante un incontro con il nuovo vertice aziendale, per fare piena luce sul “Piano Italia”, sulle intenzioni del gruppo rispetto alla transizione ecologica, all’elettrico e alle prospettive di medio periodo degli stabilimenti italiani. Serve una visione di lungo termine che non lasci nessuno indietro.

In questo contesto il richiamo alla neutralità tecnologica nella riduzione delle emissioni di CO₂, diventa fondamentale. La transizione ecologica deve essere fondata sull’innovazione e sull’apertura a diverse soluzioni tecnologiche, non sull’imposizione per legge di un’unica via.

L’industria automobilistica ha bisogno di tempo, ricerca e libertà di innovare per garantire una vera sostenibilità ambientale, occupazionale e sociale.
Un primo gesto concreto da parte del nuovo ceo Antonio Filosa potrebbe essere il sostegno alla rapida chiusura del rinnovo della parte economica del Ccsl per il biennio 2025-2026: un segnale di attenzione verso chi in questi anni ha operato con sacrificio e con professionalità nonostante le incertezze.

Come AQCF-R siamo pronti, come sempre, ad un confronto serio e costruttivo. La valorizzazione delle persone, degli stabilimenti e dei centri di sviluppo dell’industria italiana deve essere al centro dell’attenzione del nuovo management.