Come AQCF-R accogliamo con favore l’avvio della produzione della nuova Jeep Compass presso lo stabilimento Stellantis di Melfi, considerandolo un passaggio importante per il futuro del sito e dell’intera filiera automobilistica lucana. Riteniamo che l’inizio della nuova produzione sia un segnale positivo che valorizza le competenze dei lavoratori di Melfi e ciò conferma il ruolo dello stabilimento nel piano industriale di Stellantis. Ora è necessario che questo rilancio si traduca in prospettive stabili, con particolare attenzione all’indotto che resta in una fase di forte incertezza.
La situazione attuale a Melfi
Attualmente lo stabilimento lucano impiega 4600 dipendenti, di cui circa il 60% in contratto di solidarietà fino a giugno 2026. La nuova Compass, prodotta in versioni ibrida e plug-in, segna l’avvio di una fase di transizione tecnologica che dovrà essere accompagnata da adeguate politiche industriali e di sostegno al lavoro.
Il rilancio di Melfi deve poggiare su basi solide: serve garantire la continuità produttiva e occupazionale, assicurando stabilità ai lavoratori e una prospettiva di medio periodo per il territorio. Allo stesso tempo, è indispensabile intervenire sull’indotto, oggi in difficoltà, con misure concrete di supporto e riconversione per le aziende fornitrici e di logistica.
Riteniamo che la nuova Compass, da sola, non possa garantire la piena saturazione degli impianti né il rientro di tutto il personale oggi in solidarietà: per questo è necessario un impegno industriale più ampio, con una visione di medio-lungo periodo, che includa la valorizzazione di tutti gli stabilimenti italiani attraverso nuovi modelli e investimenti in ricerca e sviluppo.
Ribadiamo quindi l’importanza di un dialogo costante e trasparente tra azienda, istituzioni e rappresentanze sindacali, per monitorare l’attuazione del piano e la sua ricaduta su occupazione e territorio.
Un quadro normativo chiaro per una transizione sostenibile
È fondamentale che la transizione verso la mobilità elettrica e ibrida sia accompagnata da regole europee chiare e sostenibili, che tengano conto non solo delle esigenze ambientali ma anche di quelle produttive e sociali. Servono certezze per chi produce e per chi acquista, evitando norme che possano penalizzare l’industria e il lavoro.
Per dare forza al rilancio del comparto sono necessari investimenti adeguati, modelli accessibili e missioni produttive definite per tutti gli stabilimenti italiani, in modo da garantire una transizione che sia davvero un’opportunità di crescita e non di ridimensionamento del settore.
In questa direzione, il prossimo lancio della nuova 500 ibrida a Mirafiori rappresenta un ulteriore tassello del piano industriale nazionale e un segnale concreto di continuità negli impegni assunti da Stellantis nei confronti del sistema produttivo italiano.
Riteniamo perciò che sia fondamentale ampliare le gamme con motorizzazioni ibride in grado di rispondere alle reali aspettative dei clienti, sostenendo una transizione equilibrata che unisca competitività industriale, innovazione e accessibilità per il consumatore.
Allo stesso tempo il marchio Jeep deve tornare a essere un marchio di successo, capace di trainare il mercato e l’immagine dell’industria automobilistica italiana, come avvenne negli anni della guida di Sergio Marchionne, quando il brand seppe unire innovazione, identità e solidità industriale.
Melfi dimostra che la capacità industriale e professionale in Italia non manca. Ma per consolidare questo percorso serve una politica industriale nazionale ed europea coerente, capace di sostenere l’innovazione, il lavoro e la competitività dei siti produttivi italiani.



















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