I più recenti dati diffusi da una delle principali industrie automobilistiche mondiali confermano la solidità della tecnologia ibrida come soluzione concreta e sostenibile per la mobilità moderna. Nella prima parte dell’anno, la tecnologia ibrida ha registrato una crescita significativa a livello globale, trainata in particolare dalla forte domanda di modelli ibridi in Cina e Nord America, nonostante l’impatto dei dazi commerciali statunitensi e le incertezze del contesto internazionale.
Questi risultati dimostrano che l’ibrido non è una scelta di passaggio ma un pilastro strategico per garantire sostenibilità, accessibilità e competitività industriale.

In un momento in cui l’elettrico puro deve ancora superare ostacoli legati a costi, infrastrutture e autonomia reale, la via della neutralità tecnologica si conferma la più efficace per preservare la capacità produttiva, la filiera e l’occupazione del settore automobilistico europeo.

Una posizione condivisa anche da Antonio Filosa, ceo di Stellantis, che – intervenendo nella trasmissione televisiva condotta da Bruno Vespa – ha sottolineato come “il vero problema per l’industria automobilistica europea non sono i costruttori cinesi ma le regolamentazioni troppo restrittive provenienti da Bruxelles”.

Filosa ha delineato quattro priorità fondamentali per rilanciare la competitività europea:

  • neutralità tecnologica, per garantire libertà di scelta ai consumatori;
  • rinnovamento del parco circolante, come strumento concreto per ridurre le emissioni;
  • focus sulle vetture piccole, per valorizzare la leadership industriale italiana ed europea;
  • revisione dei target sui veicoli commerciali, rendendoli più realistici e sostenibili.

Parallelamente AQCF-R – Associazione dei Quadri e Capi Fiat e Rappresentanze – ha ribadito l’importanza di mettere i lavoratori al centro della transizione, ricordando che non può esserci sostenibilità senza un’industria viva e competitiva.

Per AQCF-R “la sostenibilità deve essere un obiettivo condiviso ma non può trasformarsi in un suicidio industriale. È necessario un percorso equilibrato che tuteli l’occupazione attraverso un sistema produttivo capace di sopravvivere e creare valore”.

Alla luce di queste posizioni diventa urgente un intervento a livello europeo.
Nei prossimi incontri della Commissione europea, sarà fondamentale che i governi e le parti sociali chiedano la revisione della direttiva 2035 e del regime sanzionatorio, affinché le multe vengano eliminate e sia inserito in modo esplicito il principio di neutralità tecnologica nelle norme europee.

Solo così sarà possibile garantire una transizione equa e competitiva, che protegga l’industria europea e i milioni di lavoratori che ne dipendono.
In un contesto di profondo cambiamento, emerge una linea chiara: non esiste sostenibilità senza realismo industriale.
L’ibrido si conferma oggi la scelta pragmatica per una mobilità sostenibile, per la salvaguardia dei posti di lavoro e per restituire slancio competitivo all’automotive europeo.