Una presentazione puntuale dei contenuti della Piattaforma per il rinnovo quadriennale 2019-2012 del CCSL – quella fatta da Pierlugi Bosonetto, Coordinatore Nazionale AQCF-R per l’Area contrattualistica, che ha messo in evidenza anche le complessità incontrate nel coniugare, con le altre Organizzazioni Sindacali, le diverse esigenze e richieste dei lavoratori rappresentati di tre categorie – operai, impiegati e professionals.
“Il lavoro di analisi e di confronto, durato diversi mesi, esprime un ‘concentrato’ di punti di proposta all’Azienda, derivati da richieste precise dei lavoratori: tutti sono stati considerati in una sintesi che comprendesse il più possibile le istanze, ormai da anni disattese.
Ho concepito e presentato volutamente il contenuto della piattaforma in slide molto ‘compresse’ vista la densità dei contenuti, in maniera da essere immediatamente compreso dai presenti che si sono riconosciuti in alcuni punti chiave, propri della categoria, ma impattanti su tutti i lavoratori.
A titolo di esempio cito i miglioramenti sono su aspetti normativi, ma di rilevanza economica e di qualità della vita, come i permessi a recupero, le indennità mansioni direttive, incluso gli indicatori di incremento del premio presenza, per non dimenticare i ‘sabati capi’, che ci sono stati riconosciuti anche dalle altre organizzazioni firmatarie come punti assolutamente da riformare.
Discorso a parte merita il Plm-Plb, premio per prestazione individuale, comunque a proposta, ma istituto difficilmente inseribile a contratto in questo momento.
In buona sostanza i contenuti della futura trattativa sono condensati in otto titoli dedicati ai professionals, di cui gli esempi che ho citato sono assolutamente ‘irrinunciabili’ dopo quasi un decennio di CCSL (siamo al terzo rinnovo), anche perché più volte rimandati a tempi non programmati. In un ordine non espressamente contrattuale ma più vicino alle immediate esigenze di trattativa le macroaree ineriscono 1) la flessibilità del tempo dedicato al lavoro, 2) la retribuzione ore del ‘sabato capi’, 3) l’indennità funzioni direttive (Ifd), 4) il fondo pensione, aspetti previdenziali e welfare, 5)l’incentivo di produttività, 6) l’adeguamento tabellare retributivo, 7) la Plm (Plb) e 8) i diritti sindacali”.
Ovviamente per ogni argomento ho scelto di illustrare gli obiettivi attesi, in termini di flessibilità orario di lavoro o di percentuali di incremento economico, non solo retributivo ma legato anche a un auspicato aumento del contributo aziendale, per esempio al welfare e ai fondi integrativi e sanitari esistenti.
Quindi riassumendo: aumento ore di permessi a recupero, creazione banca ore, ferie solidali, aumento sostanzioso Ifd e degli incentivi orari di presenza, riforma retributiva del sabato capi, adeguamento delle percentuali aziendali di partecipazione ai Fondi e al Welfare, part-time riformato, telelavoro, migliore fruizione dei permessi retribuiti. Da tutto ciò si evince che il controvalore sociale in termini di conciliazione vita-lavoro, risulta anche superiore al famoso 10% di aumento retributivo dichiarato come intenti.
Alla vigilia della trattativa, che andrebbe conclusa, nei nostri desideri, in tempi brevi – pochi mesi, non anni – nessuno si illude che sarà una strada in discesa; tuttavia i contenuti, mai come in questo rinnovo contrattuale, ci sono, sono scritti e saranno messi sul tavolo in maniera ‘partecipativa’, come espresso nei contenuti migliorati del capitolo sui diritti sindacali. All’azienda e alle organizzazioni sindacali firmatarie raccogliere la sfida e renderli fattibili con la promozione dell’occupazione promessa nel recente piano industriale, confermato a fine novembre 2018”.
Pierluigi Bosonetto