Si è tenuto questa mattina a Torino, presso il Centro Stile di Stellantis, l’incontro con l’amministratore delegato Carlos Tavares e le organizzazioni sindacali, per un confronto sul piano industriale “Dare Forward 2030” che guiderà l’Azienda nella fase di transizione ecologica.
Tavares ha ribadito la visione che guiderà il Gruppo per affrontare le sfide della conversione al full electric, sottolineando la trasformazione e il rilancio degli stabilimenti produttivi (sul modello della gigafactory a Termoli), e ha confermato gli impegni del piano “Dare Forward 2030” per l’Italia, nonchè la centralità di Torino nei progetti di Stellantis.
L’AD ha ribadito gli obiettivi strategici di neutralità carbonica sul fronte delle emissioni di CO2, le vendite di veicoli elettrici in Europa al 100% e in Nord America al 50%, customer satisfaction, competitività e redditività. Ha precisato appunto la necessità di migliorare le perfomance del Gruppo sui servizi, la qualità e l’esperienza di mobilità, per raddoppiare i ricavi nel 2030 e incrementare i margini di redditività.
In questo modo, sarà possibile ridurre il costo della vettura elettrica e renderlo equiparabile a quello di un’automobile con motore endotermico, aprendo il mercato dell’elettrico alle classi medie. A tal proposito che ha affermato che, la fusione, da cui nasce Stellantis, rende possibile internalizzare alcune attività finora svolte all’esterno del Gruppo.
Sul fronte istituzionale Tavares ha ripetuto la necessità di incentivi continuativi a sostegno del mercato della domanda e di interventi più significativi sulle infrastrutture, per la mobilità elettrica.
Come AQCF-R riteniamo positivi sia il segnale di disponibilità di Tavares a incontrare le organizzazioni sindacali, sia le buone prospettive che emergono dal nuovo piano industriale di Stellantis, con la previsione di trasformazione e riconversione di tutti gli stabilimenti italiani.
Riteniamo strategico che questo percorso continui con una programmazione certa, per un confronto che passo dopo passo sia sempre più preciso e puntuale, e conduca a una visione chiara di come il piano industriale sarà sviluppato e applicato in Italia.
Nello specifico, oltre a definire le assegnazioni produttive in termini di volumi e occupazione per ciascuno degli stabilimenti italiani, sarà fondamentale conoscere il futuro delle Strutture Centrali di FCA Italy e gli altri Enti e Società collegate (come il Centro Ricerche FIAT, Comau Teksid), che occupano oltre 10 mila dipendenti, tutti ad elevata specializzazione e professionalità. Molti colleghi subiranno infatti le conseguenze della progressiva eliminazione dei motori endotermici dai modelli in vendita e dovranno essere ricollocati in maniera adeguata in nuove mansioni.
Per tutti gli altri colleghi delle Strutture Centrali e collegati, sarà indispensabile comprendere se e come saranno coinvolti in attività di sinergia con le necessità aziendali di comprimere personale equivalente in Francia e Germania, al fine di garantire loro un sereno futuro lavorativo senza drammi occupazionali, sfruttando competenze e capacità accumulate in anni di attività lavorativa di ricerca, impostazione, sviluppo e commercializzazione prodotto.
In vista del processo epocale che in tempi brevissimi trasformerà completamente il settore automotive, la competitività, l’ambiente e l’occupazione sono obiettivi strategici per l’economia del Paese e sono una sfida di cui tutti noi dovremmo essere attori protagonisti nel raggiungerli: lavoratori e rappresentanze, insieme al Governo, alle istituzioni e a tutta la filiera, facendo convergere sostenibilità ambientale, economica e sociale.