Si è tenuto oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il tavolo automotive presieduto dal ministro Adolfo Urso, a cui hanno preso parte le aziende della filiera – per Stellantis erano presenti Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, e Daniela Poggio, responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Istituzionali di Stellantis Italia -, le associazioni di categoria, i rappresentanti delle Regioni interessate e le organizzazioni sindacali tra cui AQCF-R con il Segretario Generale Giovanni Serra.
Il ministro Urso ha confermato che Stellantis si è resa disponibile a riprendere il confronto dopo la pausa estiva, sia sulla gigafactory di Termoli che sulla situazione dei siti produttivi italiani, per aggiornare le previsioni del piano industriale Dare Forward 2030 per l’Italia in relazione agli scenari in divenire e alle politiche dell’Ue per l’automotive.
Nel suo intervento il Segretario Generale AQCF-R ha affrontato alcuni punti chiave dello scenario globale, europeo e nazionale inerenti l’automotive.
Imponendo una transizione all’elettrico quasi del tutto monotecnologica e non considerando l’opzione della neutralità tecnologica attraverso l’impiego di tutti i vettori rinnovabili, a partire dai nuovi carburanti ecologici, per raggiungere gli obiettivi sfidanti della riduzione di emissioni, l’Europa ha dettato regole e tempistiche stringenti, soffocanti, per l’automotive europeo.
Considerata l’elevata strategicità del settore – che nei paesi europei con economie a vocazione tradizionalmente industriale, rappresenta quote importanti di Pil – l’Ue avrebbe dovuto mettere a disposizione risorse ingentissime per ottenere realisticamente una decarbonizzazione completa ed effettiva del trasporto.
L’Europa deve rivedere i tempi e le molteplici tecnologie dell’automotive mettendo a disposizione risorse importanti da investire in ricerca e sviluppo, in innovazione. È necessario e urgente che l’Europa lanci un fondo sovrano europeo a supporto del settore in questa epocale transizione ecologica e digitale, che consenta anche una sostenibilità economica e sociale.
E ancora: come sarà gestito il problema delle disponibilità delle risorse energetiche per far fronte alla futura abnorme domanda di energia per l’elettrificazione del settore? Quale sostenibilità si prospetta per l’approvvigionamento di risorse energetiche scarse? In Italia, ma anche in gran parte dell’Europa, è sotto gli occhi di tutti che lo sviluppo e l’adeguamento della rete infrastrutturale di supporto alla mobilità full electric non è compatibile con le tempistiche stringenti previste dall’Unione europea.
A parte sommarie dichiarazioni programmatiche, quale posizione che avrà la prossima Commissione Europea sull’automotive?
Lo stop ai motori endotermici e la debolissima apertura alla neutralità tecnologica sui carburanti sintetici (i cosiddetti e-fuel) non saranno sufficienti a raggiungere gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione che vogliamo ottenere. È necessaria una vera politica industriale europea con collaborazione tra gli Stati, anche perché non possiamo lasciare ricerca e sviluppo di questo importantissima filiera ad aree geografiche extra-europee. Ed è necessaria un’apertura a tutti i carburanti green e rinnovabili, in un’ottica di circolarità, a partire dai biocarburanti in cui l’Italia è all’avanguardia.
È indispensabile che il patrimonio industriale italiano non vada disperso, anzi che sia tutelato e rafforzato tramite la conversione delle competenze e la formazione mirata su nuove tecnologie. Ricerca, formazione e lavoro devono procedere di pari passo.
Auspichiamo che Governo e Stellantis possano giungere in breve a posizioni convergenti sul futuro dell’automotive in Italia, con l’impegno concreto dell’azienda ad accrescere le produzioni nazionali, a difesa dei siti produttivi, dei centri di ricerca, dell’indotto, della componentistica e dell’occupazione.
Un piano incentivi strutturato su base triennale – come annunciato oggi dal ministro Urso – auspichiamo possa consentire una migliore programmazione industriale, dando “priorità e sostegno alla filiera nazionale e all’occupazione, sempre nel rispetto degli altri due principi cardine che sono il rinnovo del parco circolante e il supporto alle famiglie a bassa capacità di spesa”.
Inoltre, nel prossimo mese di settembre si avvierà la definizione del nuovo schema di incentivazione della domanda e dell’offerta della filiera, che terrà conto delle indicazioni delle altre amministrazioni coinvolte (Pcm, Mef, Mit, Mase) e delle proposte avanzate dai principali stakeholder presenti al Tavolo.
Come AQCF-R lanciamo un appello al governo e a Stellantis affinché raggiungano un accordo sul futuro dell’industria automobilistica in Italia.
Per noi i punti chiave dell’appello:
- Situazione complicata. Il settore automobilistico italiano è in crisi, con la produzione di veicoli ai minimi storici. Questo scenario mina l’occupazione e la competitività dell’intero comparto.
- Progetti concreti e sviluppo. È fondamentale che si avviano al più presto progetti di sviluppo chiari di nuovi modelli di veicoli da mettere in produzione al più presto. L’assenza di iniziative concrete contribuisce all’incertezza e all’immobilismo del settore.
- Strumenti strutturali. Servono misure che consentano di aumentare la produzione di veicoli in Italia. Ciò richiede investimenti in tecnologia, innovazione e infrastrutture per migliorare l’efficienza produttiva.
- Collaborazione tra le parti. È essenziale che Governo, Stellantis e l’intera filiera della componentistica lavorino insieme per difendere e rilanciare il settore automobilistico. L’obiettivo è rafforzare non solo Stellantis, ma anche i fornitori e gli altri attori della filiera produttiva.
- Salvaguardia dell’occupazione. Un punto cruciale è la tutela dei posti di lavoro esistenti. Non si tratta solo di attirare nuovi produttori in Italia ma di consolidare e rafforzare le aziende e l’occupazione attuali.
In sintesi esortiamo a un’azione congiunta e coordinata per affrontare le sfide del settore automobilistico italiano. L’accento è posto su innovazione, collaborazione e protezione dei posti di lavoro, per garantire un futuro sostenibile e competitivo all’industria automobilistica del Paese.
L’appello è un invito a unire le forze per costruire un settore più forte e resiliente. Chiediamo che il Tavolo Automotive prosegua il suo lavoro – in questo momento di estrema fluidità e volatilità del settore, per le incerte prospettive di scenario europeo – a fianco dell’industria automotive italiana, dell’intera filiera e delle maestranze, per comporre le innumerevoli e imprevedibili variabili che pesano sul nostro futuro come lavoratori e sul futuro dell’economia del nostro Paese.