Conferme importati sono giunte oggi dall’incontro con l’Azienda, a Torino presso la sede di FCA Italy inerente la neo annunciata fusione con il gruppo PSA. Sono stati illustrati in sintesi i principali punti del Combination Agreement appena siglato, ma soprattutto sono state confermate sia l’attuazione del piano degli investimenti previsti in Italia, pari a 5 miliardi, sia la piena occupazione entro il 2022.
Inoltre durante l’incontro – a cui hanno partecipato il Responsabile Emea di FCA dott. Pietro Gorlier e il Responsabile delle Relazioni Industriali di FCA dott. Pietro De Biasi – è stato ribadito che non saranno chiusi impianti, saranno garantiti gli sviluppi dei nostri marchi, e ci è stata data garanzia per il futuro dei dipendenti in quanto non ci saranno licenziamenti.
Come in tutte le aggregazioni, non è escludibile a priori il verificarsi di alcune sovrapposizioni. Tuttavia per quanto riguarda le strutture impiegatizie, in FCA sono già molto snelle (nel recente periodo inoltre molte persone sono andate in pensione) e Torino – che sarà una delle sedi operative – continuerà a ricoprire un ruolo strategico e territoriale, per cogliere tutte le opportunità derivanti dalla fusione, sia per la nuova Azienda che per il Paese. Molte di queste garanzie saranno più chiare nei prossimi mesi dopo le approvazioni delle assemblee straordinarie delle due società.
A specifica nostra domanda, è stato comunicato che l’azienda torinese dei robot Comau, eccellenza tecnologica italiana, rimarrà nel perimetro della fusione.
La finalizzazione dell’intera operazione di fusione, che porterà alla nascita di un unico gruppo, si concretizzerà entro il 2021, con una durata tra i 12 e 15 mesi.
La nuova galassia automotive avrà in dote una portafoglio di 15 marchi iconici, con una copertura di mercato già forte in alcune aere geografiche come l’Europa e gli Stati Uniti e l’America del Sud, e con un rilevante potenziale di crescita nell’area asiatica, dove entrambi i gruppi non hanno ancora espresso quote rilevanti di vendita.
I savings sono stimati a regime in 3,7 miliardi di euro e interesseranno l’utilizzo sinergico di piattaforme condivise per lo sviluppo e la produzione di nuove vetture, sia ibride plug-in che full electric, raggiungendo circa il 40% del valore; inoltre circa 1,5 miliardi di euro arriveranno dalle economie di scala legate agli acquisti dei fornitori, e circa 700 milioni di euro risulteranno da risparmi in altre aree, tra cui marketing, IT, spese generali, amministrative e logistica. Queste stime di sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza della fusione.
L’intera operazione sarà accompagnata da forti investimenti sulla ricerca&sviluppo di prodotto e di processo, per affrontare la transizione verso l’elettrico, ormai alle porte. Anche con una maggiore attenzione alla sostenibilità sarà possibile abbattere i costi di batterie e altri componenti di veicoli a emissioni zero.
La presenza di due rappresentanti dei lavoratori nel primo consiglio di amministrazione del nascente gruppo costituisce un’ulteriore garanzia per i dipendenti e ha un grande valore simbolico. Non sono ancora definiti i criteri e i metodi di scelta del rappresentante dei lavoratori di provenienza FCA, ma a nostro avviso è fondamentale che si tratti di una persona competente e qualificata per poter esercitare al meglio una funzione così delicata.