Oggi nel tardo pomeriggio si è tenuta una call conference tra il COO di FCA dell’area EMEA dott. Pietro Gorlier, il Responsabile delle Relazioni Industriali dott. Pietro De Biasi e i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali FIM, FIOM, UILM FISMIC, UGL e AQCF-R.
Il Dott. Gorlier ha comunicato che l’Azienda ha formalizzato tramite l’istituto bancario Intesa-San Paolo, la richiesta di un prestito, come previsto dalle procedure del decreto liquidità del Governo, con lo scopo di garantire le attività economiche danneggiate dall’emergenza Covid-19.
Il finanziamento richiesto di 6,3 miliardi di euro da restituire in tre anni sarà destinato esclusivamente alle attività economiche del Gruppo in Italia, ed è finalizzato a pagare i fornitori e ad immettere liquidità nell’indotto della filiera componentistica, di cui FCA rappresenta il 40% del fatturato. E questo anche perché, per le caratteristiche del Decreto, l’accesso da parte dei fornitori ai finanziamenti ha un iter procedurale lungo e complesso.
Il finanziamento faciliterà, inoltre, la realizzazione del piano d’investimenti previsti dal Gruppo nel nostro Paese.
Come AQCF-R esprimiamo rammarico perchè nell’ultimo decreto di rilancio previsto dal Governo italiano non vi sono forme di sostegno per l’incentivazione all’acquisto di automobili, e allo svecchiamento del parco auto italiano. E questo nonostante, sin da subito di concerto tra costruttori, fornitori, concessionari e Organizzazioni Sindacali si era richiesto alle istituzioni un sostegno specifico per accelerare la transizione verso un parco circolante più ecologico, con veicoli meno inquinanti.
Si è persa l’occasione di una spinta al settore Automotive, che avrebbe velocizzato la ripresa; di conseguenza è difficile capire quali siano i tempi necessari per una piena ripresa economica.
Inoltre, è stato confermato da FCA il piano d’investimenti per l’Italia di 5 miliardi di euro, il trasferimento della produzione della Jeep Compass dal Messico in Italia, nello Stabilimento di Melfi, e della 500 elettrica presso lo stabilimento di Mirafiori, che nelle versioni precedenti era prodotta in Polonia.
È stato anche confermato l’obiettivo della piena occupazione entro la fine del Piano, prevista nel 2023.