Leonardo Imparato
Leonardo Imparato

Evento significativo quello vissuto a Roma il 5 novembre, quando si è tenuta l’assemblea nazionale dei rappresentanti sindacali di FCA, CNHI e Ferrari. Circa 500 delegati provenienti da tutti i plant italiani dei gruppi si sono dati appuntamento al Teatro Italia, per la presentazione della piattaforma contrattuale preparata da tutte le sigle sindacali di categoria firmatarie dell’attuale CCSL.

L’occasione è stata vissuta con grande attesa, vista la congiuntura non particolarmente favorevole dal punto di vista economico, a cui si aggiungono le incertezze di un settore, quello automotive, caratterizzato, da sempre, da mutamenti  dovuti ai trend tecnici ed economici, legati non solo al nostro Paese ma anche al mercato Emea oltre che globale.

L’assemblea ha visto la presenza dei Segretari Nazionali e dei Segretari Generali, che si sono alternati sul palco, intervenendo e commentando la piattaforma contrattuale, lodando l’impegno e la condivisione dimostrata durante i lavori che hanno condotto a sottoscrivere un documento unitario da sottoporre alle Aziende per il confronto.

Nel suo intervento, il Segretario Generale AQCF-R Giovanni Serra, ha voluto sottolineare i timori per un futuro produttivo non adeguatamente delineato, che riguarda i plant italiani e in particolare quelli di Pomigliano, Cento, Pratola Serra, Termoli, Modena e Mirafiori.

La piattaforma contrattuale che ha visto convergere le istanze e le necessità provenienti dai tre gruppi, composti da circa 90mila dipendenti, è particolarmente corposa e articolata su temi non solo prettamente economici ma anche aspetti legati agli orari di lavoro, welfare e presenza sindacale in azienda.

Alcuni dettagli: una richiesta d’incremento della paga base del 10% distribuita sul quadriennio contrattuale. Nello specifico questo significa, per un inquadramento medio, un incremento di 2279 euro, che suddiviso su 13 mensilità è pari a circa 175 euro.

Rilevante anche la richiesta di una maggiore contribuzione aziendale alla pensione integrativa (+0.5%), di una maggiore corresponsione dell’azienda al fondo sanitario integrativo Fasif, di inserire correttivi alle valutazioni del PLB e della PLM, per renderle maggiormente trasparenti e meno unilateralmente soggettive e di incrementi alle indennità di funzioni direttive da troppo tempo non soggette ad adeguamenti economici.

Leonardo Imparato