Il plant FCA di Melfi – primo stabilimento a produrre le Jeep Compass e Jeep Renegade al di fuori del mercato statunitense e l’unico al mondo a produrle con alimentazione plug-in hybrid electric vehicle (Phev) – si conferma un’eccellenza industriale a livello europeo: lo ha ribadito oggi anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la visita ai reparti dello stabilimento lucano e della Plant Academy accolto e accompagnato da Pietro Gorlier direttore operativo di Emea-Fca e da Gerrit Marx presidente del settore Commercial and Specialty Vehicles di Cnh Industrial.
Il Premier, in occasione della sua visita, ha incontrato il Comitato esecutivo delle Organizzazioni Sindacali firmatarie di stabilimento, che ha chiesto maggiore attenzione al mondo dell’automotive attivando tutti gli strumenti possibili per favorire il cambiamento del settore. Poi Conte è intervenuto all’assemblea pubblica dell’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) che si è tenuta nel plant FCA. L’evento ha riunito a Melfi il mondo italiano dell’automotive, associati, istituzioni, imprese, tutti gli stakeholder tra cui i rappresentanti del mondo sindacale per fare il punto della situazione sull’intera filiera e discutere proposte di accompagnamento alla transizione produttiva.
“Come AQCF-R, assieme agli altri player del settore automotive, auspichiamo che l’annunciata revisione della proposta fiscale che colpisce le auto aziendali in fringe benefit a uso promiscuo si concretizzi in una vera e propria cancellazione della misura. Infatti per sua natura, il provvedimento, anche se dovesse essere modulato sulle fasce emissive o sulle forme di alimentazione, risulterebbe comunque un nuovo e ulteriore prelievo fiscale a carico dei lavoratori dipendenti e delle aziende, andando a colpire la componente del mercato automotive più orientata al rinnovamento del parco circolante e dunque causando anche ripercussioni ambientali oltre che economiche.
Si faccia sistema, raccogliendo e componendo le varie voci dell’automotive – imprese, istituzioni, associazioni, lavoratori – ciascuno con il proprio ruolo, e ci si focalizzi sulle sfide delle nuove tecnologie, della mobilità sostenibile, della guida autonoma, salvaguardando l’occupazione, rinnovando l’importante tradizione storica di know-how e competenze manifatturiere del nostro Paese, integrandole con nuova formazione e strumenti innovativi per il futuro dell’automotive in Italia”.