Il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles e il consiglio di sorveglianza di Peugeot hanno annunciato oggi di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica. Entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante.
FCA e Groupe PSA condividono la convinzione che l’aggregazione darebbe vita al quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute, paria 8,7 milioni di veicoli: un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità – come si legge in una nota congiunta diffusa oggi dai due gruppi.
E ancora: “L’importante creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. Tali stime di sinergie non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti”.
Come AQCF-R accogliamo con favore questa notizia e rimaniamo in attesa degli sviluppi di questa operazione: sulla carta si presenta come un’integrazione tra due gruppi fortemente complementari tra loro, sia per presidio dei mercati che per tecnologie, in quanto potrebbero trarre vantaggio dal mettere in comune le proprie piattaforme; soprattutto potrebbero unire le forze su auto elettrica e guida autonoma e diventare il quarto gruppo al mondo tra i costruttori dell’auto.
In Italia già esistono sinergie produttive fra i due gruppi: per esempio Sevel di Atessa produce il veicolo commerciale Fiat Ducato, e anche Peugeot Boxer e Citroën Jumper. Questa notizia potrebbe dare maggiori certezze sul futuro dello stabilimento.
Rileviamo che tra le clausole dell’accordo c’è un impegno a non chiudere stabilimenti. Per AQCF-R è imprescindibile che l’alleanza venga costruita con la massima attenzione alla salvaguardia della capacità produttiva esistente e al mantenimento dell’occupazione, temi su cui le anche istituzioni italiane potrebbero dare il loro contributo ed essere determinanti.