È mancato oggi a Milano all’età di 97 anni, Cesare Romiti, entrato in Fiat nel 1974 come Direttore Generale, poi Amministratore Delegato e poi Presidente, è stato il manager che ha portato l’Azienda a consolidare la propria presenza nell’automotive e a confrontarsi sul mercato internazionale.
Indiscusso e importante protagonista della vita industriale italiana, e nella fattispecie dell’industria dell’auto, ha guidato la FIAT attraverso momenti storici cruciali, come le crisi petrolifere degli anni Settanta, il terrorismo e le Brigate Rosse, la rivolta sindacale che ebbe il suo apice nella vertenza dei 35 giorni, superata grazie alla Marcia dei Quarantamila a Torino: un lungo, pacifico e ordinato corteo di Impiegati e Quadri della Fiat, che il 14 ottobre del 1980 attraversò le vie cittadine per chiedere alle istituzioni di porre fine alle violenze e ai soprusi che si erano verificati nelle settimane precedenti, atti che non rientravano in una dialettica corretta tra sindacato e azienda. Un periodo cruciale per la Fiat ma anche per l’intero Paese.
Questo evento proiettò la realtà dei Quadri Fiat in primo piano nello scenario nazionale e fece assumere alla categoria il ruolo di protagonista di una vicenda che ha fortemente inciso nella storia delle relazioni sindacali del nostro Paese. Da quel momento cominciò, da parte delle Organizzazioni sindacali tradizionali, un processo di profonda revisione del modello di relazione fortemente conflittuale fino ad allora adottato.