A seguito della crisi mondiale di approvvigionamento dei semiconduttori, l’Azienda ha comunicato nell’incontro odierno con le parti sociali – tenutosi nello stabilimento di Sevel di Val di Sangro a cui hanno partecipato le RSA della Segreteria Territoriale AQCFR – il passaggio momentaneo da 18 a 15 turni di lavoro della produzione, e per la manutenzione da 20 a 18 turni, a partire dal 27 di settembre.
Questa decisione ha causato il rientro nei plant di appartenenza di circa 650 trasfertisti, che temporaneamente erano occupati nello stabilimento abruzzese, mentre 280 contratti flessibili non saranno più prorogati.
È evidente che la crisi mondiale dei microchip, che colpisce in particolare il settore auto, non può essere solo un problema del gruppo Stellantis, ma debba essere affrontato in modo organico e risolutivo, a livello politico nazionale con un preciso piano da parte del ministero dello Sviluppo economico e dello stesso governo.
Ricordiamo che sin dallo scorso giugno siamo riusciti ad aprire un tavolo di confronto tra Stellantis e il Mise, e che in luglio era stato raggiunto un fondamentale accordo con piani produttivi di lungo periodo per lo stabilimento di Melfi e infine ottenuto l’impegno di costruire una nuova giga-factory presso Termoli.
Chiediamo che sia riaperto al più presto il tavolo di confronto al Mise sulla drammatica crisi dell’approvvigionamento dei semiconduttori per l’individuazione di nuovi strumenti di compensazione a protezione dell’occupazione negli stabilimenti italiani.