Si è tenuto oggi a Torino il Consiglio Nazionale di AQCF-R che ha riunito presso il Centro Congressi dello Starhotels Majestic i propri rappresentanti, provenienti dalle unità produttive di tutta Italia dei gruppi, STELLANTIS, IVECO, CNH Industrial, MARELLI e FERRARI.
In apertura del Consiglio Nazionale l’intervento del Segretario Generale, Giovanni Serra, ha sottolineato l’importanza di ritrovarsi finalmente in presenza dopo lo stop causato dalla pandemia, con uno scenario mondiale complicato come quello attuale, e sicuramente eccezionale per il settore automotive per tutte le sfide che il comparto è chiamato ad affrontare.
Dopo aver consuntivato gli anni difficili della pandemia che hanno segnato pesantemente il mondo del lavoro, Serra ha passato in rassegna i temi aperti, alcuni di portata epocale come la transizione ecologica e digitale, che interesserà particolarmente il settore automotive.
Successivamente è stato affrontato il fronte contrattualistico su cui AQCF-R sta lavorando da alcuni mesi, nel rinnovo del Contratto collettivo specifico di lavoro, e nella gestione del passaggio dal Ccsl al Contratto collettivo nazionale di lavoro per MARELLI.
Per entrambi i tavoli le trattative riprenderanno nel mese di gennaio.
All’ordine del giorno ci sono stati anche due interventi di relatori esterni, incentrati su temi strategici e di attualità per le figure dei Professional e Quadri, con taglio sia tecnico-economico, che umanistico-formativo: il prof. Ivan Gnesi, membro del Centro Europeo di Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra, ricercatore del Centro Ricerche Enrico Fermi, ha parlato di “Energia, Rigenerazione, dematerializzazione: i nuovi paradigmi dell’automotive”, mentre la dottoressa Emanuela Morello, Life and Business Coach, ha trattato il tema delle “Organizzazioni nel nostro tempo: le sfide della complessità e dell’incertezza”.
A fine giornata si è svolto anche il Consiglio nazionale di AQCF-P e a chiusura dei lavori è stata data la possibilità ai quiescenti di organizzare un momento d’incontro e confronto dopo tre anni di sospensione.