Nell’ambito delle iniziative a sostegno della famiglia, la legge di Bilancio 2020 prevede l’allungamento del congedo di paternità obbligatorio da cinque a sette giorni, di cui potranno godere tutti i lavoratori dipendenti che nel 2020 diventeranno padri o prenderanno un figlio in adozione o in affidamento, in linea con quanto previsto dalla direttiva europea sul Work Life Balance, approvata nel suo testo definitivo il 4 aprile 2019.
Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto al congedo di paternità, e dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020 dovranno utilizzarlo entro i cinque mesi dal parto o dall’ingresso del bambino in famiglia nel caso di affidamenti e adozioni (non dalla sua nascita in questi casi), quindi anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice o anche successivamente, purché entro il limite temporale previsto. I sette giorni di congedo obbligatorio possono essere utilizzati anche in forma non continuativa.
Per quanto riguarda il congedo parentale facoltativo, il padre può godere di un’ulteriore giornata di congedo in sostituzione della madre lavoratrice, cioè se la neo-mamma decide di non fruire di un giorno di congedo di maternità.
Per i giorni di congedo obbligatorio e facoltativo ai papà è riconosciuta un’indennità giornaliera a carico dell’Inps pari al 100% della retribuzione media giornaliera del periodo di paga delle quattro settimane o del mese scaduto e immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha avuto inizio il congedo.
La direttiva europea sul Work Life Balance indica per gli stati membri il limite di 10 giorni di congedo di paternità da raggiungere entro il 2022, e una durata fino a due mesi per genitore per il congedo parentale non trasferibile, retribuito almeno come il congedo per malattia. La direttiva è vincolante per gli Stati dell’Unione Europea, che poi dovranno allinearsi alle norme entro tre anni.