Il mercato delle macchine agricole sta attraversando una fase di forte calo, ma anche quello del movimento terra è in sofferenza. Di conseguenza anche gli indicatori aziendali hanno registrato una contrazione. A fronte di ciò le priorità dichiarate dalla Direzione aziendale consistono nel perseguimento della massima qualità e in iniziative di prodotto che portino a recuperare i volumi di vendita e di produzione.
Nello stabilimento di Jesi l’occupazione è calata a 775 dipendenti ed è in corso un contratto di solidarietà, ma è atteso il lancio di nuovi prodotti sia nel 2024 sia nel 2025; per assorbire i potenziali esuberi si sta cercando di perseguire operazioni di internalizzazione della produzione nonché di favorire trasferimenti volontari.
Anche a Modena si sta verificando un calo dei volumi, attutito dal cambio di mix di prodotto, ma comunque tale da produrre 27 giornate di Cigo nel 2024; i dipendenti si sono attestati a 824; continua in ogni caso il piano di investimenti.
A San Matteo sono cresciute la movimentazione merci e l’attività di ingegneria; il plant ha ricevuto un grosso investimento con il progetto Autostore e oggi conta 1085 dipendenti.
A Lecce l’occupazione si è attestata a 845 dipendenti ma si sono avuti 24 giorni di Cigo; diversi prodotti sono stati lanciati negli ultimi anni e anche nel 2025 proseguiranno significativi investimenti.
A Sampierana nel 2024 si è avuta una contrazione della produzione, affrontata con una diminuzione del personale in somministrazione e 9 giornate di cigo;
l’occupazione si è attestata a 280 dipendenti; il prossimo anno dovrebbe essere possibile evitare giornate di cassa integrazione.
Le funzioni di staff di Torino e San Mauro non fanno registrare grandi variazioni, poichè viene confermata la loro funzione di headquarters e hanno rispettivamente 822 e 400 dipendenti.
Le prospettive per i volumi del 2025 sono sostanzialmente stabili sia per le macchine agricole sia per il movimento terra.
Come sindacato constatiamo positivamente che, nonostante la prolungata crisi di mercato, l’assetto industriale e occupazionale resta stabile e che proseguono gli investimenti. Naturalmente resta massima l’attenzione sulle possibili ricadute occupazionali negative le condizioni economiche e dell’organizzazione del lavoro nell’attuale congiuntura, ma con la fiducia verso una impresa che sta dimostrando la volontà di restare in Italia e la capacità di affrontare i problemi. Anche a livello territoriale proseguiremo nel confronto per tutelare al meglio i lavoratori in uno scenario che, quanto meno ancora nell’anno prossimo, non sarà facile.
Abbiamo infine concordato sin d’ora che ci vedremo dopo la presentazione del piano strategico previsto per maggio 2025.