Il piano industriale 2020-2024 della divisione Iveco di CNHI è stato illustrato oggi alla presenza dell’amministratore delegato Gerrit Marx.
La strategia aziendale è finalizzata a riconquistare quella posizione sul mercato a cui Iveco può aspirare e tale azione richiederà un complesso di azioni di lungo termine. L’importo a livello globale degli investimenti sarà pari a 4,2 miliardi di dollari, ma non si ha ancora una suddivisione specifica per l’Europa.
Per quanto concerne i veicoli commerciali leggeri, il Daily sta avendo un ottimo riscontro sul mercato, ma ci sono opportunità di sviluppo nel segmento sotto le 3,5 tonnellate che è in crescita: in questo segmento Iveco non è presente e sono in corso le valutazioni per un eventuale ingresso.
Inoltre si sta investendo sulla prossima generazione del Daily e il lancio del primo modello elettrico avverrà nel 2021. Di conseguenza Suzzara è una fabbrica importante e di successo, nonostante un lieve rallentamento delle immatricolazioni che si sta registrando nella parte finale di quest’anno: una fabbrica che deve avere la flessibilità necessaria per rispondere alle richieste di mercato.
Il settore dei veicoli commerciali medi paga il fatto che tale segmento di mercato si è fortemente ridotto nel tempo. Ciò pone un problema di sostenibilità a cui si sta cercando di ovviare traslando tecnologie dai segmenti dei mezzi pesanti e leggeri. Inoltre per riuscire a ovviare al problema della dissaturazione della fabbrica di Brescia, sono in corso studi rivolti ad allocarvi produzioni sostenibili sul lungo periodo, ma occorreranno ancora 6-9 mesi per la loro concreta individuazione. Nel frattempo si presenterà l’esigenza di un ammortizzatore sociale diverso dalla Cigo, perché finalizzato alla riorganizzazione.
La sfida centrale per Iveco è comunque quella di accrescere la quota di mercato nel segmento dei mezzi commerciali pesanti; si sta elaborando una strategia aggressiva e i primi segnali positivi – ci ha detto la Direzione aziendale – stanno arrivando dagli ordinativi raccolti dopo il lancio del nuovo Stralis ora chiamato S-Way.
Un’opportunità è costituita dalla alleanza con Nikola, per sviluppare propulsioni green. L’aspettativa è che la propulsione ad idrogeno sia destinata a sostituire quelle tradizionali innanzitutto nel settore dei camion: di conseguenza le prime novità riguarderanno dotazioni con motori elettrici tradizionali con batterie, già entro il 2021, ma dal 2023 sono previsti lanci di veicoli elettrici ad idrogeno.
Per quanto riguarda il mercato dei mezzi speciali e difesa: il settore dei veicoli antincendio si sta modificando, sta diventando per certi versi più simile a quello dei mezzi commerciali pesanti, con maggiore propensione al leasing da parte dei clienti, e questo crea sfide e opportunità; a Bolzano invece i volumi sono aumentati in particolare grazie a ordini dall’Olanda, ma per un rilancio definitivo occorrerà tempo, a causa della natura stessa del settore della difesa; infine per Astra si sta provando a fondere gli aspetti migliori del civile e del militare, ma il progetto è ancora coperto dalla confidenzialità. Secondo la Direzione aziendale, la scelta di lasciare, dopo lo spin-off in CNH, i mezzi speciali e i mezzi della difesa, deriva dal fatto che lo sviluppo immaginato per queste linee di prodotto è molto diverso da quello dei mezzi speciali, a iniziare dalla guida autonoma e dalle tipologie di propulsioni.
Come Organizzazioni sindacali possiamo innanzitutto constatare che oggi riceviamo la conferma del fatto che in Iveco non ci sono chiusure, inoltre accogliamo con favore la presenza di una strategia per affrontare le sfide del futuro. Infine giudichiamo importante la disponibilità espressa dalla Direzione aziendale ad assumere un impegno formale a allocare a Brescia nuove produzioni sostenibili sul lungo periodo, ma chiediamo che i tempi siano ridotti il più possibile.