Presentate le strategie di CNHI relative ai plant italiani per il prossino triennio, durante un incontro che si è tenuto oggi a Torino tra i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del CCSL e i massimi vertici dell’Azienda.

Erano presenti, oltre al responsabile delle Relazioni Industriali di CNHI dott. Vincenzo Retus, il responsabile Emea dott. Derek Neilson e il Ceo di CNHI dott. Hubertus Mühläuser che, nell’introduzione, ha illustrato in sintesi le missioni produttive per le quattro aree di business del Gruppo e ha annunciato che nel periodo 2019-2021 l’Azienda investirà in Italia circa 2 miliardi di dollari, di cui circa 1,5 miliardi in Ricerca e Sviluppo e 450 milioni in impianti e attrezzature.

L’incontro ha evidenziato una situazione diversificata per le aree di business.

Il settore agricolo di CNHI ha consolidato e sviluppato, nel corso degli anni, una tecnologia avanzata in linea con i migliori competitor internazionali. In questo momento i plant italiani risentono di una flessione del mercato dovuta alla bassa domanda, nonostante ciò la previsione è di una probabile inversione di tendenza.

Nel settore powertrain, il graduale processo di elettrificazione sarà più lento rispetto a quello dell’automotive, ma si dovrà comunque affrontare trovando risposte convincenti ed innovative.

Nel settore construction perdura una congiuntura di mercato meno favorevole che vede i siti italiani, nonostante il miglioramento della gamma prodotto, non raggiungere ancora i target di redditività previsti.

Nell’area di business dei veicoli commerciali dunque emerge un contesto diverso tra prodotto leggero, medio e pesante. Per i veicoli leggeri si registrano dei buoni risultati di vendita, per i veicoli medi si riscontra una riduzione del segmento di mercato e per i mezzi pesanti si evidenzia una sofferenza legata alla non ottimale redditività.

Come AQCF-R riteniamo che quello di oggi sia stato un incontro positivo per la decisione di CNHI sul lato investimenti che danno prospettive di crescita produttiva ai dipendenti dei 17 stabilimenti italiani.