I duri attacchi a mezzo stampa che lo stabilimento FPT di Foggia sta ricevendo in questi giorni meritano una risposta, non solo perché colpiscono i normali rapporti sindacali, ma soprattutto perché vorrebbero mettere in discussione le misure di prevenzione messe in atto per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolar modo criticando la scelta di chiudere gli spogliatoi per evitare assembramenti.
È altresì doveroso ribadire a chiare lettere l’assoluta infondatezza delle accuse rivolte allo stabilimento: prima dipingendolo come un “lager” e adesso imputandolo di avere poca cura dei propri dipendenti, lamentando appunto la chiusura temporanea degli spogliatoi, avvenuta a seguito della crisi legata al Covid-19 e raccomandata dal protocollo siglato da Governo e parti sociali, sulla scorta dei suggerimenti dei consulenti governativi.
L’Azienda sta applicando tutte le procedure, anche più di quanto necessario, richieste dal protocollo sulla sicurezza con risultati confortanti e riscontri positivi soprattutto da parte delle maestranze.
Contrariamente ad altre realtà produttive, a partire da lunedì scorso nello stabilimento FPT di Foggia sono rientrati al lavoro circa 1100 lavoratori a fronte dei quasi 1800 totali, una percentuale elevata della forza lavoro che pertanto non riguarda solo una piccola parte di “amici degli amici”, ma un numero importante di lavoratori.
Gli attacchi alle Organizzazioni Sindacali tutte sono ormai diventati un’offensiva all’intero sistema dei rapporti sindacali, dipingendo lo stabilimento come in preda all’ingiustizia e al sopruso.
Mai nello stabilimento sono stati lesi diritti dei lavoratori, soprattutto in considerazione della criticità del momento che stiamo vivendo.
Questi atteggiamenti denigratori non fanno altro che ledere l’immagine dello stabilimento, ponendolo sotto una luce cupa di inaffidabilità. Un quadro decisamente negativo specie in un momento particolarmente delicato come questo per lo sviluppo del piano industriale e degli investimenti.
Invitiamo, pertanto, tutti coloro che si ritengono insoddisfatti a confrontarsi con le forze sindacali del plant e del territorio senza nessun timore, ma soprattutto chiediamo loro di non farsi strumentalizzare: tutti i malumori vanno affrontati nelle sedi opportune. Sollecitiamo, inoltre, chiunque pensi di cavalcare il malcontento di pochi per il proprio personale interesse a desistere da questo proposito, poiché non permetteremo mai che personalismi o risentimenti di qualsiasi genere possano prevalere sulla salute dei lavoratori.
Infine, stiamo aspettando i protocolli del Governo per capire, dal punto di vista normativo, quali strumenti adottare per salvaguardare i cosiddetti “lavoratori fragili”. A tal proposito vi aggiorneremo in seguito alle determinazioni che ne scaturiranno.