Durante l’incontro in presenza del 27 maggio 2021 che si è tenuto nel plant CNHI FPT di Foggia tra le Organizzazioni sindacali territoriali, la Rsa e l’Azienda, rappresentata dal dott. Retus, la dott.a Macrelli, il dott. Bernardon e il dott. Suriano – di cui abbiamo già dato le prime informazioni qualche giorno fa – è stato tracciato il percorso relativo al prossimo futuro che si presenta denso di cambiamenti epocali per il sito produttivo. Cambiamenti che modificano completamente la strategia sullo stabilimento: da stabilimento “dedicato” diventerà un polo europeo dei motori leggeri, sia per la parte On Road che quella Off Road.

Lo stabilimento FPT di Foggia (ex Sofim), produrrà motori non soltanto per veicoli commerciali leggeri ma anche per trattori e macchine movimento terra, cioè un business completamente diverso, con un parco clienti più numeroso (molto più dell’attuale), fuori e dentro il mondo CNH Industrial, con volumi molto più frammentati che richiederanno flessibilità e maggiore frequenza nel cosiddetto “cambio tipo”.

Nei prossimi mesi, come noto, lo stabilimento inizialmente sarà oggetto di una significativa contrazione produttiva, dovuta alla perdita della commessa del motore F1A Ducato (prodotto da Sevel), e poi ci sarà il trasferimento della produzione del motore F5 da Torino, dopo le modifiche agli impianti, insieme alla messa in produzione di un nuovo motore di maggiore potenza, l’F28 fino a 3,5 lt di cilindrata del quale era prevista la produzione in India.

Oltre ai due motori arriveranno anche altre attività di verticalizzazione (insourcing), soprattutto nelle lavorazioni meccaniche (il basamento del F5 attualmente prodotto in Cina) che permetteranno una maggiore saturazione degli organici. Sono previsti oltre 30 milioni di investimenti e una produzione complessiva, a regime, di circa 230 mila motori annui.

Per fronteggiare l’imminente contrazione produttiva straordinaria, l’Azienda ha deciso di utilizzare il contratto di solidarietà, che partirà ai primi di agosto e interesserà tutti i lavoratori, e cautelativamente avrà durata di 24 mesi, con la possibilità di chiuderlo anche prima.

Alcune aree del Plant (U.O. montaggio) potrebbero vedere già dal mese di luglio una parziale sospensione dell’attività facendo ricorso a giornate di chiusura collettiva con ferie/par.
Ci è stato comunicato, inoltre, che durante il periodo di adozione del contratto di solidarietà, si potrà cogliere l’opportunità, su base volontaria, di andare in trasferta/distacco nello stabilimento Iveco di Suzzara o a Torino Motori.

La Direzione aziendale si dichiara ottimista sulla possibilità di azzerare le eccedenze (circa 260/270) al termine del percorso di solidarietà e del programma di reingegnerizzazione delle produzioni, insieme ad una attenta gestione del turnover.

Abbiamo concordato fin da ora incontri di perfezionamento di tutto il processo di applicazione del contratto di solidarietà del quale si prevede la stesura del testo definitivo per il 5-8 luglio.
È stato, inoltre, affrontato di nuovo il tema relativo all’attuale schema di rotazione sui tre turni (con passaggio dal 1-2-3 a 3-2-1) per consentire un migliore riposo nel cambio turno. Su questo punto la Direzione aziendale si è impegnata di definire entro luglio, una soluzione idonea alle necessità delle parti.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo espresso una certa preoccupazione per il periodo di forte contrazione produttiva che ci accingiamo ad affrontare ma allo stesso tempo abbiamo apprezzato il prosieguo del piano industriale senza particolari intoppi, in linea con l’accordo quadro del 10 marzo 2020 al Mise. In ogni caso, avanzeremo nelle prossime ore una richiesta di incontro unitaria alla Direzione dello stabilimento per affrontare nei dettagli gli aspetti del piano di reindustrializzazione.
A seguire terremo la prima assemblea sindacale di questa nuova fase con i lavoratori. Siamo consapevoli della delicatezza di questo passaggio che può essere senz’altro definito storico per lo stabilimento foggiano e di conseguenza di quanto sia imprescindibile, in questa fase, il ruolo proattivo dei lavoratori. Auspichiamo fin da subito, altrettanta consapevolezza da parte aziendale.