È stata inviata stamattina a Cnhi, Ferrari, Iveco e Stellantis, dopo il coordinamento unitario di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e AqcfR, la richiesta di rinnovo della parte economica del Contratto collettivo specifico di Lavoro del 7 marzo 2023 per il biennio 2025-2026. L’aumento rivendicato è a regime dell’8,8% della paga base, in cifra assoluta pari a 185,83 euro mensili al terzo gruppo professionale e a 179,40 euro alla seconda area professionale, nonché della indennità di funzioni direttive e degli istituti connessi, compreso il premio di risultato annuale che è una percentuale della paga base annua e che quindi va rivalutato insieme ad essa.
Si chiede inoltre di riconoscere 680 euro una tantum, di non procedere all’assorbimento dei superminimi individuali e di verificare indicatori e valori soglia del premio annuale.
Infine si chiede di completare i lavori del Gruppo sull’inquadramento, che in passato aveva avanzato una serie di proposte relative a premi o comunque a voci salariali specifiche per gruppi di lavoratori, nonché relative alla questione dell’assorbimento degli scatti di alcuni gruppi di lavoratori, ma che fino ad ora non sono ancora arrivati ad una conclusione.
Rinnovare il Ccsl è fondamentale per la valorizzazione del lavoro e per il rafforzamento di uno spirito coeso, con cui affrontare le sfide comuni e costruire un futuro sostenibile. Il Ccsl si è dimostrato uno strumento vitale, capace di gestire i cambiamenti e di trovare soluzioni concrete: solo il suo tempestivo rinnovo ne può confermare la funzione svolta fino ad ora anche nel prossimo futuro.