In collegamento con l’aula della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati a Roma, il 21 ottobre, abbiamo partecipato al ciclo di audizioni informali sull’acquisizione di Iveco S.p.A. da parte di Tata Motors, nell’ambito delle Commissioni riunite Attività produttive, commercio e turismo, e Lavoro pubblico e privato.

Durante il nostro intervento, cui ha preso parte in collegamento il Segretario Mario Zanelli, abbiamo ribadito che il settore dei veicoli commerciali è oggi in piena trasformazione. In questo contesto, Iveco rappresenta un marchio storico nato e sviluppato in Italia, che necessita di nuovi investimenti e di un chiaro piano industriale per affrontare le sfide future.

Abbiamo inoltre ricordato alla Commissione che, nell’ultimo incontro tenutosi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i rappresentanti di Iveco hanno confermato che Tata Motors intende rispettare gli impegni assunti, come previsto dall’accordo sottoscritto: nessuna ristrutturazione con riduzioni di personale e mantenimento delle sedi operative attuali.

Come AQCF-R, prendiamo atto di queste rassicurazioni ma è comprensibile che tra i lavoratori permangano preoccupazioni, tipiche di ogni fase di acquisizione. Tali timori potranno essere superati solo attraverso fatti concreti che dimostrino la reale volontà di rispettare gli impegni presi.

La nostra posizione è chiara: questa cessione deve essere governata. Riconosciamo che la partnership con un gruppo di rilevanza internazionale come Tata Motors può aprire nuove opportunità, ma solo se accompagnata da garanzie industriali e occupazionali solide, vincolanti e verificabili.

I lavoratori, le loro famiglie e l’intera filiera dell’indotto meritano chiarezza e certezze. Occorre evitare che si ripetano esperienze negative del passato: basti pensare al caso Marelli, che, dopo l’acquisizione, ha visto in quattro anni il dimezzamento dei posti di lavoro. Non vogliamo che la storia si ripeta.

In questo scenario chiediamo al Governo italiano di assumersi la propria responsabilità politica e istituzionale, facendosi garante della tutela del valore strategico di Iveco per il nostro Paese.

Serve un impegno concreto per:

  • salvaguardare l’occupazione, assicurando la continuità operativa di tutti i siti produttivi, dei centri di sviluppo e delle strutture impiegatizie presenti sul territorio nazionale;
  • preservare il capitale umano e professionale, costruito in decenni di esperienza e competenza;
  • sostenere la filiera della componentistica, risorsa fondamentale per l’economia locale e nazionale.

Chiediamo infine al Governo di attivare con urgenza tutti gli strumenti istituzionali e giuridici disponibili, affinché il futuro di Iveco resti saldamente ancorato all’Italia e continui a rappresentare un pilastro strategico dell’industria nazionale.