La nostra organizzazione accoglie con grande attenzione le parole dell’ad di Renault, Luca de Meo, pronunciate in occasione dell’audizione alla commissione Attività produttive della Camera.
Le sue dichiarazioni esprimono preoccupazioni profonde e fondate sul futuro dell’industria automobilistica europea, oggi stretta tra una transizione ecologica ancora frammentata, normative complesse e una concorrenza internazionale sempre più aggressiva, in particolare da parte della Cina.
Condividiamo l’urgenza segnalata da de Meo: l’Europa è a un bivio e, senza una strategia industriale chiara, coordinata e coraggiosa, rischia di perdere definitivamente il controllo di un settore strategico per l’occupazione, l’innovazione e la sovranità tecnologica del continente.
Tra gli spunti più rilevanti messi sul tavolo, sosteniamo in particolare:
- La proposta di una piattaforma europea comune per la produzione di piccole auto elettriche, che superi la frammentazione e permetta di abbattere costi, accelerare lo sviluppo e rendere di nuovo competitivo un segmento oggi in sofferenza.
- La richiesta di una governance industriale integrata, capace di guardare all’intera catena del valore: dalla fornitura di materie prime fino al riciclo, passando per produzione, ricerca e infrastrutture.
- Il richiamo alla neutralità tecnologica nella riduzione delle emissioni di CO₂: una posizione che condividiamo pienamente. La transizione deve essere basata sull’apertura a diverse soluzioni tecnologiche, senza imporre per legge una sola via. Serve innovazione, non imposizione.
Allo stesso tempo, diamo voce a una preoccupazione che ci sta a cuore: nessuna transizione sarà giusta se a pagare saranno i lavoratori. È fondamentale che ogni passo verso la mobilità sostenibile sia accompagnato da:
- politiche attive del lavoro,
- formazione continua,
- tutela dei posti di lavoro,
- e investimenti nei territori colpiti dai processi di riconversione.
Il rischio di restare indietro è reale, ma lo è anche quello di lasciare indietro le persone. Per questo chiediamo che le istituzioni europee e nazionali raccolgano l’appello lanciato da de Meo e si impegnino per una transizione equa, sostenibile e condivisa.