Si è tenuto oggi presso la sede di Stellantis&You a Roma l’incontro tra Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, e i segretari generali di AQCF-R, FISMIC CONFSAL e UGLM, durante il quale sono stati affrontati i temi più rilevanti per il futuro dell’azienda e le strategie che Stellantis sta adottando per affrontare le sfide nei mercati globali, in particolare negli Stati Uniti e in Europa.
Negli Stati Uniti l’accento è stato posto su una nuova leadership e su una serie di azioni finalizzate a risanare il mercato. In Europa, invece, Tavares ha descritto un contesto sempre più competitivo, dove molti concorrenti stanno adottando strategie al ribasso che stanno comprimendo i margini di profitto, specialmente nel settore dei veicoli a combustione interna (Ice). Proprio questo segmento sta registrando una contrazione dei margini più rapida rispetto ai veicoli elettrici che, grazie alla riduzione dei costi delle materie prime, stanno beneficiando di un leggero alleggerimento in termini di impatto sui profitti.
Nonostante le difficoltà, Stellantis ha confermato gli obiettivi fissati nel piano industriale 2030.
Tra i progetti principali, è prevista l’introduzione di versioni ibride su tutti i modelli della gamma, con un’espansione della Panda e l’anticipo della produzione della 500ibrida, nel plant di Melfi la produzione bev partirà nel 2025 e l’ibrido nel 2026.
Anche la costruzione della Gigafactory è stata confermata, con una rivisitazione dei tempi per garantire che le tecnologie adottate siano sempre all’avanguardia e non rischino di diventare obsolete.
L’azienda ha confermato che anche la produzione di motori endotermici garantirà l’occupazione durante la transizione all’elettrico.
Infine, è stata confermata una maggiore autonomia per Maserati all’interno del gruppo Stellantis, pur mantenendo una forte integrazione con il resto dell’azienda, per garantire sinergie e continuità nella crescita del brand; esclusa la volontà di vendita.
Guardando al futuro, l’azienda ha ribadito la sua ambizione di raddoppiare la produzione di veicoli elettrici entro il 2025-2026. Tuttavia Tavares ha riconosciuto che la domanda in Europa resta limitata, con Paesi come l’Italia e la Spagna che registrano una penetrazione di mercato inferiore al 5 percento. Questi Paesi hanno chiesto di rivedere le scadenze per l’abbandono dei motori a combustione interna, con l’obiettivo di rallentare la transizione. A tal proposito Tavares ha sottolineato il rischio di un rallentamento eccessivo, che potrebbe portare a problemi di deprezzamento tecnologico e porre un grave onere finanziario sulle aziende, costrette a mantenere operative sia le tecnologie tradizionali sia quelle elettriche.
“Siamo consapevoli che il 2025 sarà un anno difficile, durante il quale si dovrà affrontare il punto più critico della transizione. Occorre traghettare al 2026; se vogliamo proteggere l’occupazione e salvaguardare il settore automotive nel nostro Paese, tutte le parti coinvolte devono remare insieme per gli stessi obiettivi. Stellantis conferma i piani per l’Italia, ma vi è necessità che il Governo crei le giuste condizioni per agevolare il risultato positivo dei progetti sull’Italia” – dichiarano i tre segretari generali, Serra, Di Maulo e Spera.