L’incontro di domani con il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, non ha l’obiettivo di evitare lo sciopero del 18 ottobre, che confermiamo indipendentemente dai risultati dell’incontro.
La manifestazione del 18 ottobre, organizzata insieme a Fismic e Uglm, non è contro Stellantis e ha un obbiettivo più ampio.

Infatti ci rivolgeremo ai seguenti attori con richieste precise per la salvaguardia del settore automotive:

  • All’Europa: chiediamo una transizione verso la mobilità green più graduale, garantendo pari opportunità tecnologiche a tutte le motorizzazioni con emissioni zero.
  • Al Governo Italiano: sollecitiamo azioni concrete per raggiungere l’obiettivo di una produzione stabile di auto e di componentistica, che porti alla saturazione della capacità produttiva degli stabilimenti, attraverso finanziamenti alle imprese e incentivi al mercato. Inoltre, chiediamo il prolungamento degli ammortizzatori sociali e la riduzione della tassa del 20% per le aziende che ricorrono alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà (CdS).
  • Alle aziende di componentistica: vogliamo proteggere il patrimonio tecnologico nazionale, essenziale per l’industria automobilistica e la manifattura in generale.
  • A Stellantis: chiediamo di anticipare al 2025 gli investimenti previsti per il 2026 e di introdurre nuovi modelli con diverse motorizzazioni, non solo elettriche, per garantire la piena capacità produttiva degli stabilimenti e salvaguardare i posti di lavoro. È urgente inoltre avviare i lavori della Gigafactory di Termoli.

Domani parteciperemo all’incontro presso Stellantis & You di Roma con l’intento di rappresentare i lavoratori di Stellantis, che stanno vivendo un periodo di grande incertezza e preoccupazione, dovuto alla lunga e complessa transizione ecologica e digitale. Tuttavia ribadiamo che lo sciopero del 18 ottobre è confermato a prescindere dagli esiti dell’incontro.

È indispensabile che il patrimonio industriale italiano non vada disperso, anzi che sia tutelato e rafforzato tramite la conversione delle competenze e la formazione mirata su nuove tecnologie. Ricerca, formazione e lavoro devono procedere di pari passo. Auspichiamo che si possa giungere in breve a posizioni convergenti sul futuro dell’automotive in Italia.