Domani ricorrono i 40 anni della Marcia dei quarantamila: il 14 ottobre 1980 un corteo silenzioso, di quarantamila persone – Quadri e Impiegati Fiat – attraversò pacificamente Torino per sancire il diritto al lavoro e fermare le aggressioni e i soprusi subìti da chi voleva rientrare in azienda a lavorare, durante una delle più dure lotte sindacali della storia d’Italia.
“È da poco mancato Luigi Arisio – commenta Giovanni Serra, Segretario generale AQCF-R (Associazione Quadri e Capi Fiat Rappresentanza) – uno dei padri promotori e uomo simbolo della Marcia dei quarantamila che si unirono per chiedere alle istituzioni di porre fine alle violenze verificatesi nelle settimane precedenti – atti che non rientravano in una dialettica corretta tra sindacato e azienda”.
“Quell’evento segnò l’inizio di un cambiamento epocale, proiettò la realtà dei Quadri Fiat in primo piano sullo scenario nazionale e fece assumere alla categoria il ruolo di protagonista di una vicenda, che ha fortemente inciso nella storia delle relazioni sindacali del nostro Paese.
Infatti la Marcia dei quarantamila segnò una profonda frattura rispetto al passato, e sancendo la libertà e il diritto al lavoro ed al suo esercizio, diede inizio ad un processo di profonda revisione del modello di relazione fortemente conflittuale, vissuto sino a quel momento. Da allora anche le stesse Organizzazioni sindacali tradizionali iniziarono a mettere in campo un diverso approccio nel confronto con le Aziende.
Oggi come allora Quadri e gli Impiegati, rimangono strategici nell’organizzazione aziendale per il governo e la gestione del cambiamento, imposto da un sistema economico in continua e rapida evoluzione” conclude Serra.